Com passione: il verbo dell’anima

 

L’ultimo libro di Giampaola Costabile, “Com passione – Percorso di alfabetizzazione affettiva” (Europa Edizioni) è stato presentato dalla giornalista Federica Cigala, presso la libreria vomerese Raffaello. L’attento pubblico ha ascoltato la premurosa e sapiente docente di scuola primaria, che ha trascorso gli ultimi quindici anni d’insegnamento presso il 55° circolo didattico “Maurizio De Vito Piscicelli” di Napoli all’Arenella, mentre ha illustrato in tutto il suo spessore questo antico sentimento morale: <<La Compassione sembra essere l’unica possibilità per riprendersi la capacità di essere uomini fino in fondo, in grado di partecipare alle sofferenze dell’altro con la conseguente ricchezza emotiva ed affettiva>>.  Il libro raccoglie pillole di saggezza, che si snodano lungo il testo in ordine alfabetico dalla A di Amicizia alla Z di Zero Lacrime. Su alcune di esse: ‘i fantasmi’, ‘la gioia’, ‘il dono’ si è soffermata la voce narrante Francesco Gaudiosi, giovane attore e critico teatrale. Inframmezzato dagli interventi di Aldo Alberti, psicoterapeuta e psicologo del Tribunale dei minori di Napoli, e di Ada Quirino, ematologa e segretaria Rotary Posillipo, impegnata in attività di volontariato sociale, il giovane lettore ha sensibilizzato i presenti verso quest’esperienza emotiva e sentimentale della compassione, apparentemente estranea alla nostra era tecnologica, caratterizzata dalla liquidità e da un vero e proprio tabù nei confronti del dolore fisico e della sofferenza psichica. Una società distratta e graffiante nella quale sin dalla fanciullezza occorrerebbe proporre una sana quanto antica alfabetizzazione sentimentale. Ne è certa la Costabile che dedica la sua vita al prossimo, occupandosi dell’infanzia, in qualità di referente Unicef, del proprio territorio, con progetti sulla legalità e di cittadinanza attiva, e di cultura, nelle vesti di  autrice di pubblicazioni, volte a esaltare il patrimonio culturale partenopeo.  Vanno ricordate: “Napulera” storia, arte e leggende di Napoli dalle origini al periodo borbonico raccontata ai bambini, “Educare alla legalità. Istruzioni per l’uso” e “Un Borbone per amico”.  Il suo ultimo libro ha invece una genesi intimistica, sebbene non manchi l’impegno sociale. È stato, infatti, partorito a seguito di un evento privato e segreto che l’ha posta nuda di fronte al mistero del dolore e della fragilità. Un’anima alla ricerca di senso, al di là di schemi precostituiti e pregiudizi culturali, con la voglia d’imparare a metabolizzare il dolore proprio e altrui, ma soprattutto a superare quel sentirsi traditi che, sovente, accompagna i momenti difficili della vita, quando si ha maggiormente bisogno di cure e di carezze emotive.  Insegnare ai bambini sin da piccoli un’adeguata apertura d’ali, per superare i nodi esistenziali e volare al di sopra delle proprie e altrui mediocrità, potrebbe essere la soluzione per allontanare i fantasmi che aleggiano nella nostra società narcisistica ed edonistica, ove si preferisce allenare un bambino cognitivamente competitivo, anziché educare al globale sano sviluppo affettivo della persona e all’integrità della  coscienza di uomo e cittadino. Bisognerebbe dotare i giovanissimi di una “Treccani dell’emotività”, infatti, intelligenza emotiva significa sapersi rapportare alla propria e all’altrui sofferenza, imparare a sussurrare parole di speranza alle persone che soffrono e ricavare da loro una spinta proattiva nell’ottica del dono e della gioia. La vita magmatica ribolle dove c’è l’incontro autentico con l’altro.

 

Com passione: il verbo dell’anima