Come superare un concorso pubblico?

78
(foto da Pexels)

Molte persone al giorno d’oggi sono interessate a come preparare i concorsi pubblici più disparati: polizia, avvocatura, agenzia delle dogane, carabinieri, insegnamento scolastico, test di medicina ecc.

Molti di loro hanno alle spalle 18 anni di studi: elementari, medie, superiori e università.

Altri, invece, ancora di più, quando si tratta di concorsi dedicati a categorie professionali importanti.

Se pensi possa essere interessante il mondo dei concorsi ma non hai nessuna esperienza in merito, ci sono tanti portali online da poter consultare in cui vengono fornite informazioni utili in riferimento ai manuali da consultare, ma anche idee e consigli sulla scelta del concorso su cui prepararsi. Oppure, ci sono portali come https://www.subito.news/concorsi-esami/ che offrono informazioni sui concorsi ai quali è possibile partecipare.

Infine, molti lavorano da anni e hanno anche una famiglia: sono quindi abituati a responsabilità e pressioni ben maggiori di quelle di un test.

Eppure, nella preparazione di un concorso, quasi tutti incontrano enormi difficoltà.

Perché i concorsi pubblici sono difficili

Il primo motivo è che molti non hanno mai imparato a studiare davvero bene.

Sembra paradossale, perché dopo 18 anni passati a fare una cosa per 7-8 ore al giorno (tra lezioni e studio personale), si dovrebbe essere ormai diventati dei draghi e aver acquisito una tecnica formidabile.

Pensa ad esempio se, dopo aver iniziato a 6 anni, giocassi a tennis 7-8 ore al giorno per i successivi 18 anni. Diventeresti un maestro della racchetta, giusto?

Eppure, dopo 18 anni di studio, capita ancora di avere dei dubbi su come studiare.

E così ci si ritrova a preparare un concorso, forse decisiva per la propria carriera e il proprio futuro, chiedendoti:

Il problema è che tutte le scuole fanno studiare, ma poche ti insegnano a farlo. Di solito bisogna imparare a nuotare da solo, così alla fine te la cavi ma lo stile e i risultati non sono sempre i migliori. C’è poi un secondo aspetto molto importante e che viene sottolineato da molti esperti: lo studiare è soggettivo

O meglio, ci sono alcune attività che sono sempre le stesse:

  • Acquisire informazioni (lezioni, testi, video, ecc.).
  • Comprenderle
  • Memorizzarle
  • Riprodurle all’esame (quiz, prove scritte descrittive, esami orali, preparazione di tesine, ecc. ecc.)

Ma queste attività, a seconda che ci si stia preparando per la maturità, per un esame universitario o per un concorso pubblico, hanno peculiarità diverse.

Alcuni consigli

La varietà dei bandi e delle materie da preparare è tale che è impossibile dare consigli specifici su ognuno di essi.

Tuttavia, ci sono alcune cose da tenere bene a mente:

  • Allenarsi fin dal primo giorno a quella che sarà la modalità d’esame
  • Studiare le materie in sequenza e non in parallelo
  • Scoprire e concentrarsi sulla materia che fa la differenza (ce n’è sempre almeno una).
  • Studiare con costanza

Si raccomanda agli studenti universitari di preparare la sessione di esami procedendo in parallelo, cioè portando avanti più materie contemporaneamente (anche se con intensità diversa).

Individua la materia che fa la differenza e concentrati su di essa.

  • Se si inizia con la materia più difficile:
  • Si ha più tempo per ripassare e consolidare.
  • Si ha più tempo per le materie più facili all’ultimo periodo di preparazione, quando in genere è sempre un po’ tardi.

Questo ti darà un grande vantaggio rispetto agli altri candidati, perché è nelle materie più difficili che si trovano le vere differenze di punteggio.