Commercialisti, Piano lavoro al Sud: investire sul sapere

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È necessario un Piano Marshall per il rilancio dell’occupazione nel Sud Italia, mettendo al centro dell’attenzione le imprese e i professionisti e individuando alcuni settori strategici su cui puntare”. La lucida analisi arriva da Achille Coppola, segretario nazionale dei commercialisti, in occasione del forum svoltosi ieri a Napoli su “Impresa e lavoro nel Jobs Act”, organizzato dal Consiglio nazionale dei commercialisti con la partecipazione dell’Ordine partenopeo.Achille CoppolaAbbiamo bisogno di far ripartire il mercato interno – prosegue – , soprattutto perché, come evidenzia lo Svimez, la forbice tra Nord e Sud continua ad allargarsi”. Il Jobs Act, in questo contesto, ha smosso le acque? “È un primo intervento, che si focalizza in parte sulla riduzione del carico previdenziale a favore dell’impresa. Ma sarebbe importante che il governo mettesse in campo al Sud una defiscalizzazione, inclusa l’Irap regionale. L’appeal di un intervento di questo tipo sarebbe elevato e potrebbe attrarre nuovi investitori; inoltre, non avrebbe un costo oneroso per le casse del paese”. Un declino che, secondo il segretario del Consiglio nazionale, è causato soprattutto dalla specializzazione produttiva dell’industria, fondata su medie e basse tecnologie. “Abbiamo punte di eccellenza che vanno supportate. Per puntare sulla produzione di beni e servizi ad alto tasso di conoscenza – ossia l’unica produzione in grado di competere – occorre una nuova classe imprenditoriale. Per crearla è necessario favorire la trasformazione della classe imprenditoriale e investire sui giovani imprenditori, finanziando progetti di sviluppo per la produzione sostenibile di beni e servizi innovativi”. E il ruolo dei commercialisti, in questo contesto, qual è? “Aiutare chi vuole investire in Italia – precisa Coppola – fornendo tutte le informazioni necessarie sull’avvio e la gestione di un’attività imprenditoriale e sulle relative agevolazioni fiscali”. Due le proposte lanciate al Forum da Antonio Alfè, componente Commissione Lavoro del consiglio nazionale: sviluppo della contrattazione di prossimità di cui all’art. 8 della l. 148/2011 per il superamento dei limiti imposti dalle norme introdotte per l’abrogazione del contratto di lavoro a progetto come e rilancio del contratto di apprendistato attraverso l’esonero totale della contribuzione a carico dell’azienda ed il riconoscimento ufficiale della formazione svolta al fine di avere certezza della stessa ed evitare il balzello della sanzione della restituzione delle agevolazioni godute maggiorate del 100 per cento. E ancora: sviluppo delle sinergie tra il mondo del lavoro e quello della scuola ed universitario per la creazione di percorsi formativi condivisi.