Commercio, consumi fermi a febbraio

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L’indicatore dei Consumi Confcommercio (Icc) ha registrato, a febbraio, una diminuzione dello 0,1% rispetto a gennaio ed un aumento dello 0,1% su base annua. I consumi, sulla base delle indicazioni che emergono dalla media mobile a tre mesi, continuano a mostrare un profilo di crescita modesto, con un’evoluzione che, seppure in contenuto miglioramento dall’estate del 2016, appare molto debole e inadeguata a produrre stimoli significativi alla ripresa. Questa dinamica è in linea con un quadro macroeconomico in cui andamenti non univoci ed altalenanti delle diverse variabili sono testimonianza delle incerte prospettive dell’economia italiana. Questa situazione ha portato, anche a febbraio, ad un deterioramento della fiducia delle famiglie. I giudizi e le aspettative dei consumatori hanno registrato un peggioramento di tutte le componenti: dalla situazione economica del paese, a quella personale, alle prospettive future. La perdita di fiducia da parte delle famiglie riflette anche il progressivo aumento dell’indice macroeconomico di disagio sociale, (MIC – Misery Index Confcommercio), che si è infatti attestato, a gennaio 2017, sul valore più elevato dell’ultimo anno e mezzo. Leggermente più positiva appare la situazione sul versante delle imprese.
A febbraio il miglioramento del sentiment ha riportato l’indice di fiducia poco al di sotto dei valori di fine 2015. L’ottimismo è più accentuato tra gli operatori del commercio al dettaglio e gli imprenditori del manifatturiero, mentre è risultata stabile la fiducia degli imprenditori delle costruzioni e dei servizi di mercato. L’atteggiamento degli operatori del manifatturiero riflette il graduale miglioramento dell’attività produttiva che, seppure in modo discontinuo, prosegue ormai dall’estate del 2016. Dopo il calo di gennaio, stando alle stime di Confindustria, a febbraio si dovrebbe essere registrato un incremento dell’1,3%. Tenendo conto dell’andamento positivo degli ordini, sempre a febbraio, l’attività produttiva dovrebbe rafforzarsi nei prossimi mesi. In linea con un contesto economico non particolarmente brillante, anche il mercato del lavoro continua ad evidenziare segnali di scarsa dinamicità. A gennaio 2017, stando alle stime preliminari, il numero di persone occupate è aumentato di 30mila unità su base mensile (+236mila su base annua). Più modesto è risultato l’incremento relativo alle persone in cerca di lavoro (+2mila unità rispetto a dicembre, +126mila su base annua). Questi andamenti hanno determinato un ampliamento dell’area delle persone attive. Le forze di lavoro si collocano, quindi, sui massimi storici e il tasso di disoccupazione rimane stabile. Il quadro d’insieme è completato da una tendenza alla progressiva riduzione delle ore di Cig autorizzate (-46,3% a gennaio su base annua), andamento a cui ha contribuito in misura molto rilevante la riduzione di ore di Cigs.