Roma, 21 gen. (Labitalia) – Le telefonate a sorpresa da parte dei call center sono all’ordine del giorno e tale situazione comporta che, a livello globale, non si proceda con l’acquisto. In Italia la percentuale dei carrelli abbandonati, secondo i dati ComparaSemplice.it, si aggira attorno al 55-65% per quanto riguarda la ricerca di offerte luce e gas, al 50% per le proposte sulla telefonia e Internet arrivando fino al 90% nel settore assicurativo.
Al fine di tutelare e supportare gli utenti, il portale di comparazione ComparaSemplice.it mette a disposizione di tutti la sua esperienza e competenza, permettendo di eseguire, con estrema semplicità, i dovuti accertamenti. Pochi passaggi per un servizio utile e facile per tutti Seguendo pochi semplici passaggi, ogni utente può richiedere a ComparaSemplice.it la verifica del numero telefonico di un call center che propone offerte nei settori energia e servizi telefonici.
Ogni consumatore può, infatti, contattare ComparaSemplice.it attraverso la chat disponibile nel sito, digitare la propria richiesta anticipando la dicitura ‘#VerificaCallCenter’ e indicare il numero da cui è stato contattato seguito dal proprio numero personale di cellulare. Un consulente di ComparaSemplice.it si attiva a quel punto per verificare la presenza del numero segnalato nel registro degli operatori di comunicazione (roc) inviando successivamente un sms di risposta al consumatore entro 36 ore. Nel caso in cui la chiamata sia stata effettuata da un call center non in regola, l’utente può procedere rifiutando direttamente l’offerta e bloccando il numero di telefono.
“Sono ancora troppi – dichiara Andrea Conte, fondatore e ceo di Cloud Care, società proprietaria di ComparaSemplice.it – gli italiani che rinunciano all’acquisto di servizi on line quali assicurazioni, telefonia ed energia nel timore di cadere in una trappola. Ne consegue che a farne le spese sono realtà serie e professionali, che mirano a offrire agli utenti una concreta possibilità di risparmio guidandoli nella scelta delle tariffe più adatte. Per questo motivo abbiamo scelto di mettere a disposizione di ogni utente un servizio facile e veloce”.
“Senza dubbio – spiega – un primo aspetto al quale prestare attenzione è la serietà e professionalità della persona che ci sta contattando. Alcuni primi segnali possono mettere in allerta i consumatori: ad esempio, la scarsa chiarezza di informazioni in merito all’identità del chiamante e della società così come il riferimento a un ‘risparmio certo’ senza aver fornito o condiviso informazioni precise sui consumi dell’utente. Anche la percezione di nervosismo o la tendenza a fornire risposte brusche quando si chiedono chiarimenti, denotano incompetenza e scarsa affidabilità”.
“I call center e i siti web idonei – precisa Andrea Conte – richiedono come primo step ai consumatori una serie di informazioni utili a definire un’offerta adatta e ‘tagliata su misura’: un riferimento troppo vago all’utenza del cliente e ai suoi estremi personali e la correlata eccessiva insistenza per la chiusura di un contratto sono ‘alert’ da tenere in seria considerazione”.
“Oggi, i contratti chiusi con verbal order rimangono residuali: sempre più spesso si ricorre alla sottoscrizione dei contratti via e-mail, dopo aver dato la possibilità al cliente di visionare i dettagli economici e contrattuali. Un elemento rassicurante per tutti i consumatori: sia per coloro che hanno dimestichezza con i servizi online, sia per chi vi si approccia per la prima volta”, aggiunge.
“Uno degli aspetti – avverte – che sappiamo essere più cari ai consumatori è senz’altro la possibilità di visionare i documenti contrattuali prima di sottoscrivere. Fortunatamente, oggi, la maggior parte dei contratti a distanza può essere chiuso anche via e-mail e l’utente ha tutto il tempo di valutare la proposta commerciale. Si può, dunque, diffidare di chi forza eccessivamente i tempi per la sottoscrizione o si rifiuta di fornire copia dei documenti contrattuali”.
“Ad oggi – aggiunge – in Italia, è soprattutto il settore assicurativo, grazie a Ivass, a fornire maggior sicurezza e tempestività per contrastare situazioni fraudolente. Nel 2019 sono stati più di 140 i siti irregolari bloccati. Inoltre, la creazione di un modello totalmente disciplinato, simile a quello Uk, permetterebbe di tutelare maggiormente gli utenti perché il controllo e la certificazione dei comparatori e dei singoli operatori (come per il mercato assicurativo) offrirebbe loro la massima trasparenza delle condizioni”.