Comunali, ultima settimana di appelli: in Campania 178 comuni al voto, Avellino unico capoluogo

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Sono 178 i comuni della Campania che andranno al voto il 26 maggio per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale, circa un terzo dei 550 complessivi. Tra questi, 22 hanno una popolazione di oltre 15 mila abitanti, otto nell’area metropolitana di Napoli, sei in provincia di Salerno, cinque a Caserta e tre ad Avellino. La città irpina sarà l’unico capoluogo campano a recarsi alle urne, per uscire dal commissariamento avviato a fine novembre, quando è stato sfiduciato il sindaco del M5s, Vincenzo Ciampi. Gli avellinesi torneranno al voto dopo meno di un anno e potranno scegliere tra otto candidati e la frammentazione fa pensare a un probabile ballottaggio, che si terrebbe il 9 giugno.

Nel Napoletano i due comuni principali alle urne sono Casoria e Nola. Nel primo caso, ai nastri di partenza ci sono ben sette candidati e 25 liste, ma la corsa è tra Angela Russo per il centrodestra, Raffaele Bene per il centrosinistra, il sindaco sfiduciato Pasquale Fuccio (Pd) e la consigliera comunale uscente del M5s Elena Vignati. Nella città dei Gigli, la sfida è tra Cinzia Trinchese, appoggiata da nove liste tra civiche e partiti di centrodestra, Gaetano Minieri, che ha il sostegno di cinque civiche e del Pd (che non presenta il simbolo), Giuseppe Tudisco per il M5s.

A Capaccio Paestum, comune di 23mila abitanti nel Salernitano, le vicende politiche si sono intrecciate con quelle giudiziarie, dopo la notizia dell’indagine per voto di scambio politico-mafioso a carico di Franco Alfieri. L’ex sindaco Pd di Agropoli ed ex capo della segreteria del governatore De Luca, che lo ha reso reso celebre con la frase sulle “fritture di pesce”, conferma la sua candidatura a sindaco di Capaccio, con il M5s che chiede un passo indietro per il recente coinvolgimento in una vicenda di corruzione, e Franco Roberti, ex procuratore nazionale antimafia e capolista per il Pd alle Europee, che lo invita a “farsi da parte”.

A Casal di Principe (Ce) la presentazione delle liste ha creato polemiche per la presenza nei vari schieramenti di parenti di esponenti della criminalità organizzata. Tenta la riconferma l’uscente Renato Natale, che ha rimarcato la non appartenenza al Pd (anche qui senza simbolo) anche in occasione della manifestazione pubblica con il segretario nazionale Zingaretti. Tra i principali sfidanti l’imprenditore Enricomaria Natale (solo omonimo), che punta ad aggregare i voti di centrodestra.