Chi è condannato a risarcire dovrà mettersi a rubare

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635-02800001 © Masterfile Royalty Free Model Release: Yes Property Release: Yes Man threatening with pocket knife

In Italia anche gli eredi di chi è sorpreso a rubare in casa e rimane ucciso hanno diritto al risarcimento. Vedova e orfani non debbono morire di fame per un incidente sul lavoro. Non è facile quantificare il reddito che spetta alla famiglia. Se capita di sparare a un professionista o operaio, dalla sua denuncia dei redditi si può prevedere quanto avrebbe guadagno nei prossimi anni. Più difficile è calcolare l’indennizzo di un ladro, tenendo anche conto della possibilità che di tanto in tanto, pur sopravvivendo, sarebbe finito in galera e la losca attività interrotta. C’è riuscito il magistrato. 300mila euro è la valutazione. Se la difesa è illegittima, è omicidio e va condannato. Ma non a rubare.

Perché arrestare solo l’aggressore di Nemo? E chi lo istiga?
Sono in molti a volerlo imitare. Ha fatto bene a menare un giornalista, dato che il degrado in cui viviamo è colpa sua. Questo sostiene la politica emergente. Ecco perché, in certi paesi li sbattono in galera senza nemmeno processarli. A pensarci bene l’energumeno non è stato così disumano. Avrebbe potuto mangiarselo per poi vomitarlo, come Grillo suggerisce continuamente. Gli ha solo spaccato la faccia, con una testata a tradimento. Tanto, tra poco sarà fuori. È giusto che siano più tutelati i diritti dei delinquenti. Non si biasima chi predica odio e violenza ma chi fa il proprio dovere. In attesa che questi reati innocui vengano depenalizzati si invitano i giudici ad applicare una certa clemenza.

Oggi quelli delle barzellette sono gli elettori messinesi
Hanno votato in 5000 per un “impresentabile”. Credevano che significasse nuovo, che non si era ancora presentato, non che forse li aveva truffati con fatture false per derubare il fisco, cioè tutti loro. Neppure il tempo di brindare. E, 48 ore dopo l’elezione, le manette. Come tutti, dice di essere prigioniero politico, perché la denuncia è a orologeria. I carabinieri non hanno ancora capito che l’arresto si effettua prima delle elezioni, non dopo. Non essendoci posto in prigione, i deputati vanno ai domiciliari. Salvini non lo voleva in lista. Come mai è stato candidato lo stesso? Sembra che destra e sinistra facciano a gara per spingerci a votare gli esordienti del M5S. Ma, tanto, sta già crollando tutto.

È colpa della politica se siamo rimasti a giocare nel girello?
Il progresso non si può fermare, e neppure la stupidità. Grazie al computer, ma soprattutto al cellulare, è risolto il problema della noia. Siamo continuamente occupati, il tempo non ci pesa più. Riempiamo tutte le pause, nelle sale d’aspetto e in autobus, immersi nel traffico e persino quei pochi minuti al semaforo. Anche in fabbrica e in ufficio. Se non si chatta o non si risponde ai messaggi, ci sono i giochi. Come bambini che non crescono. Si rallenta tutto, anche la vita e non ce ne rendiamo conto. Non ci sono più stimoli. Accomunati dallo stesso interesse monotono e inutile, uomini e donne, professionisti e operai. Aumenta lo svago, ma diminuisce la produzione e il lavoro si allontana.

I mediocri non sono neppure in grado di delinquere
C’è un decalogo che gli aspiranti filibustieri debbono imparare prim’ancora di fare tirocinio. È anche una sorta di test attitudinale dato che truffare non è, poi, così facile come si crede. Non basta la versatilità, né la tendenza familiare. Ci vuole genialità o, per chi non ne ha, almeno una certa dose di scaltrezza. Purtroppo non tutti hanno l’umiltà di rendersene conto e la loro carriera è breve. Quelle regole fondamentali sono un concentrato di saggezza. Chi ha la furbizia di attenercisi raramente finisce in galera. Il primo punto è stare sempre alla larga dalla polizia, specie se latitanti. Chi ci si rivolge, come Tulliani, è troppo stupido per delinquere. È meglio che vada a lavorare o in prigione.

Un po’ di rispetto per tutte coloro che vengono violentate sul serio
Sta esplodendo la denuncia allo stupratore. Chi non è stata almeno molestata non si sente donna completa. C’è pure chi esagera e chi inventa. Rivelare di avere subito una violenza è il modo più semplice per guadagnare la prima pagina o addirittura la copertina. Ci si chiede dove, togliendo le ore di lavoro e di sonno, trovassero il tempo questi sporcaccioni per fornicare con tante attrici. Sarebbe ora di smetterla. Per rispetto al dolore di tante povere vittime che vengono aggredite ogni giorno da veri bruti, non da produttori e registi famosi. Gli stupri subiti da ragazze non in cerca di successo sono in aumento, ma non se ne parla a sufficienza. Anzi, talvolta non sono neppure credute.