Confapi lancia il Welfare digitale

83


Il welfare aziendale oggi corre sul web, attraverso piattaforme telematiche dalle quali i dipendenti possono scegliere tra benefit di vario tipo, dai rimborsi per le spese sanitarie o l’istruzione ai voucher per i viaggi e il tempo libero. Un modello innovativo che è stato presentato giovedì 13 luglio a Roma, durante il convegno “Politiche di conciliazione e welfare aziendale” alla presenza del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, e che ha ricevuto una spinta in avanti dalle ultime due leggi di bilancio, con l’introduzione di una serie di incentivi fiscali e l’ampliamento dei limiti di spesa che ogni impresa può utilizzare in questo settore.
Una delle sei piattaforme per il welfare attive nella Penisola è gestita da Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media industria privata. “Nel nostro Paese viviamo ancora in una situazione in cui il carico delle imposte è troppo elevato – dichiara a IlDenaro.it Francesco Cacciapuoti, delegato alla Formazione di Confapi Napoli –. Mettiamo il caso che un’azienda voglia assegnare un premio di produzione di 1000 euro: se non utilizzasse il welfare, lo stesso premio le verrebbe a costare 1400 euro, mentre al lavoratore ne arriverebbero soltanto 650 euro. Con il welfare, invece, all’azienda il premio costa 1000 euro e al lavoratore arrivano 1000 euro. In tal senso il welfare è uno strumento che ha una valenza soprattutto sociale, perché va a regolarizzare alcune posizioni e consente alle imprese di premiare i dipendenti, senza costi ulteriori, e a questi ultimi di avere a disposizione del denaro detassato da spendere in diverse attività”. Non si tratta, infatti, “di soldi che vengono dati in busta paga, ma di beni e servizi da scegliere accedendo alla piattaforma dedicata”. Si va “dal rimborso per le spese di istruzione, perché oggi in molti, per conciliare la famiglia con il lavoro, hanno la necessità di rivolgersi a quella privata”, all’acquisto di voucher spesa oppure dedicati al tempo libero, alla palestra e alle vacanze. “Sono inclusi anche i nidi, lasciando la possibilità di scelta dell’asilo e rimborsandone il costo sostenuto”.
Tra gli esempi positivi e più recenti di welfare c’è anche il rinnovo del contratto metalmeccanico, con il quale è stato introdotto per la prima volta “un premio di 100 euro per quest’anno, di 150 nel 2018 e di 200 euro per il 2019 – continua Cacciapuoti –. A tal proposito noi non aggiungiamo ricarico sull’attività che l’azienda deve sostenere, è un servizio a costo zero”. In Campania, due settori che si stanno avvicinando al welfare sono quello aerospaziale e della produzione di software, che lo considerano un’opportunità per “trattenere i lavoratori, che hanno valore, all’interno della propria azienda”.