Confcommercio, consumi fermi a gennaio

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 Consumi fermi a gennaio 2016 rispetto a dicembre e in crescita dell’1,4% rispetto all’anno precedente. E’ una “ripresa senza slancio” quella che emerge dall’Indicatore dei consumi Confcommercio (Icc). L’associazione prevede a marzo un calo tendenziale dei prezzi dello 0,4%, quindi il secondo mese consecutivo di deflazione. La domanda delle famiglie, spiega una nota, “appare in linea con quanto registrato da altri indicatori congiunturali che, pur mostrando un progressivo miglioramento del quadro economico, tradiscono l’assenza di slancio della ripresa e il permanere di elementi di incertezza sulle prospettive a breve”.
    La stabilità dell’Icc a gennaio, rispetto a dicembre, vede un unico aumento “significativo” per la spesa per le comunicazioni (+0,5%). E’ in flessione invece la spesa per beni e servizi ricreativi (-0,3%), dopo il dato positivo di dicembre e “un modesto calo” riguarda, per la prima volta dopo diversi mesi, anche i consumi relativi agli alberghi, i pasti e consumazioni fuori casa (-0,1%)”.

 Consumi fermi a gennaio 2016 rispetto a dicembre e in crescita dell’1,4% rispetto all’anno precedente. E’ una “ripresa senza slancio” quella che emerge dall’Indicatore dei consumi Confcommercio (Icc). L’associazione prevede a marzo un calo tendenziale dei prezzi dello 0,4%, quindi il secondo mese consecutivo di deflazione. La domanda delle famiglie, spiega una nota, “appare in linea con quanto registrato da altri indicatori congiunturali che, pur mostrando un progressivo miglioramento del quadro economico, tradiscono l’assenza di slancio della ripresa e il permanere di elementi di incertezza sulle prospettive a breve”.
    La stabilità dell’Icc a gennaio, rispetto a dicembre, vede un unico aumento “significativo” per la spesa per le comunicazioni (+0,5%). E’ in flessione invece la spesa per beni e servizi ricreativi (-0,3%), dopo il dato positivo di dicembre e “un modesto calo” riguarda, per la prima volta dopo diversi mesi, anche i consumi relativi agli alberghi, i pasti e consumazioni fuori casa (-0,1%)”.