Confindustria Avellino, presentato il rapporto di Banca d’Italia: l’andamento congiunturale in Irpinia tra luci e ombre

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Un’economia che risente profondamente di alcune condizioni nazionali ed internazionali che determinano un gap con il Nord del Paese e le aree più attrattive. Queste le considerazioni iniziali del Presidente Giuseppe Bruno alla presentazione del Rapporto “Economia Provinciale” promosso dalla Banca di Italia in collaborazione con Confindustria Avellino e tenutosi nel Salone della Prefettura di Avellino lo scorso 19 giugno. A conferma della necessità di intraprendere azioni più incisive da parte del Governo nazionale il Rapporto della Banca d’italia rileva che in Campania, nel secondo semestre 2018, è cresciuto solo il turismo ascrivibile alla forte attrattività delle zone costiere di Napoli e Salerno. Il comparto industriale irpino, nonostante le notevoli difficoltà di contesto riesce ad esprimere ancora delle performance interessanti. Da una prima analisi dei dati sull’export si rileva con immediatezza che nel primo trimestre del 2019 in provincia di Avellino, il comparto degli autoveicoli ed il settore aerospaziale hanno registrato una crescita inaspettata ed assolutamente positiva. In particolare il comparto dell’automotive (parti e accessori per autoveicoli e loro motori) registra una variazione del 26,2% nel primo trimestre 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018. Tra i settori che meglio rappresentano la provincia di Avellino troviamo il settore aerospaziale che registra un incremento nel commercio estero del 29,9% tra il primo trimestre 2019 ed il corrispondente del 2018.
In linea con lo sviluppo dell’automazione industriale collegata ad Industria 4.0, a balzare subito all’occhio, è il mercato dei macchinari e delle relative attrezzature elettroniche che in termini assoluti rappresenta forse una delle migliori performance per la provincia di Avellino (+201,5%).
Con un incremento del 34,9% sull’export c’è il settore farmaceutico la cui crescita costante è giustificata anche dagli importanti investimenti del settore realizzati nell’ultimo biennio da una importante realtà produttiva. La lavorazione delle carni, e della frutta trasformata confermano il trend positivo anche nel primo trimestre del 2019, così come i prodotti della lavorazione del grano e del lattiero caseario (con incremento rispettivamente 30,3% e del 84,4%). Forti preoccupazioni vengono espresse per il settore del legno che, per effetto della contrazione dei mercati internazionali e della tensione per i “dazi” USA – CINA registra una contrazione di volumi così come il settore della concia e della pelletteria. La Provincia di Avellino viaggia sostanzialmente di pari passo con l’economia della Regione. Ma se il mercato del lavoro in Campania, nel 2018, registra un calo dello 0,6 % un’inversione di arriva dai territori della Provincia con Ariano Irpino che registra un incremento occupazionale del 12,8%, Sant’Angelo dei Lombardi con un +7,9% ed il Capoluogo che si attesta con un 3% in più.
Necessario, secondo il leader degli industriali irpini, è favorire ulteriori azioni positive di contesto: dalle azioni della pubblica amministrazione che deve essere in grado di agevolare i procedimenti burocratici per le aziende ad una rete di servizi adeguati ed efficienti. Un appello rivolto al Direttore della Banca d’Italia di Napoli Antonio Cinque è la necessità di porre in essere azioni di bilanciamento e di contrasto agli effetti negativi che potrebbero innescarsi con un uscita “hard” della Gran Bretagna dall’Europa. Una questione che preoccupa sia le tantissime aziende irpine impegnate nel mercati UK che tutto il sistema Paese.