Confindustria, Boccia: Senza le criticità del Paese saremmo fra le più grandi industrie mondiali

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In foto Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria

“Se rimuovessimo parte delle criticità del Paese potremmo ambire ad essere una delle più grandi industrie del mondo”. Lo dice il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia intervenendo al Forum Ambrosetti a Cernobbio che ha sottolinea anche come occorra “fare un salto di qualità in quella percezione di noi stessi” perché “siamo uno dei pochi Paesi al mondo che ha una percezione di sé peggiore di come il mondo ci vede”. “La domanda che occorre farsi – evidenzia Boccia – è quale paese immaginiamo per il futuro, all’interno dei fini del Governo farsi una domanda di visione. Vogliamo puntare su occupazione e lavoro, essere una delle più grandi manifatture del mondo perché abbiamo necessità di esportare non avendo noi materie prime e quindi incrementare con l’export, in rapporto al mondo del mercato europeo, che aiuta la crescita e quindi a ridurre i divari e realizzare i fini che questo governo si è posto con gli obiettivi molto chiari che ha definito”.
Il Pil porta la felicità: è forse un sillogismo azzardato ma descrive la visione di società di Confindustria, data dal suo presidente Vincenzo Boccia, che mette al centro le persone e usa la crescita e lo sviluppo come strumenti per poter poi dare concretezza alla solidarietà. Bisogna “aver chiari i tre fondamentali dell’economia, debito, deficit e crescita: dobbiamo ridurre il debito, tenere a bada il deficit, e avere un’idea molto chiara della crescita perché è vero che non si vive di solo Pil, ma il Pil è quella precondizione che determina la crescita e determina quindi la felicità. Grazie alla ricchezza costruita si può ripartire, senza quella possiamo parlare di solidarietà ma senza sviluppo diventa teoria”, ha detto Boccia a conclusione del suo intervento.