Confindustria, Giovani imprenditori: Pnrr chiodo fisso, macchina dello Stato è in panne

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“Non ci accontenteremo di ascoltare rimpalli di responsabilità, né sul presente né sul passato. E non ci metteremo il cuore in pace ascoltando la lista delle inefficienze della Pa. Il nostro chiodo fisso è che il Pnrr sia implementato, con decisione”. Così il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano, ammonisce l’esecutivo dal palco del 52esimo convegno nazionale di Rapallo. “Il Governo è riuscito a portare a casa una maggiore flessibilità nell’attuazione del Piano. Siamo consapevoli delle sue difficoltà, arrivato a corsa già iniziata. Ma la macchina dello Stato è in panne da anni e dobbiamo rivolgerci a voi, che oggi ne siete alla guida”, incalza, rivolgendosi ai ministri presenti all’assise industriale.

“Le principali risorse su cui l’Italia potrà contare – afferma infatti Di Stefano – saranno quelle del Pnrr, proprio quel Pnrr che ci rende un sorvegliato speciale perché banco di prova per tutta l’Unione. Infatti, il successo di Next Generation EU renderebbe il meccanismo di debito comune che lo ha finanziato replicabile. Questo incontra, però, molte resistenze. Spiace dirlo, comprensibili”, chiosa il presidente dei Giovani imprenditori. “Pensateci: come possiamo sollecitare gli altri Paesi europei verso nuovi investimenti comuni se dimostriamo di non saper spendere le risorse che già abbiamo?”, si domanda quindi. “L’Italia non può essere un Paese a responsabilità limitata”, riferendosi “ai 6000 soggetti attuatori del Pnrr.