Confindustria, Grassi: Frattura Nord-Sud freno alla crescita. Agire sullo sviluppo del Mezzogiorno

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in foto Vito Grassi (ph. di Carlo Capodanno)

“Siamo convinti da sempre che la frattura economica e sociale a scala territoriale del Paese rappresenti un freno oggettivo alla sua crescita economica complessiva, per il Mezzogiorno e per il Centro-Nord, e che agire con piu’ intensità sullo sviluppo del Mezzogiorno rappresenti una condizione imprescindibile per riportare l’Italia su un sentiero di crescita e di convergenza verso l’Europa. Un’europa che si e’ finalmente accorta di questo unicum italiano, ponendola tra le priorità del nostro Pnrr”. Vito Grassi, vicepresidente per le politiche di coesione territoriale di Confindustria apre il convegno ‘Sud e Nord insieme verso l’Europa’ organizzato da Confindustria alla Stazione Marittima di Napoli. “Con il presidente Bonomi e con i colleghi della squadra di presidenza di Confindustria abbiamo deciso di realizzare questo evento perche’ consapevoli che, anche a seguito della pandemia, la coesione territoriale del Paese stia entrando in una fase impegnativa, densa di grandi aspettative sul superamento degli squilibri e dei divari che da tempo ormai immemorabile caratterizzano il nostro Mezzogiorno e che, se si confermassero le dinamiche rilevate nell’ultimo ventennio, potrebbero coinvolgere l’intero Paese, come sta gia’ avvenendo per alcune regioni del Centro e anche del Nord” premette Grassi. Che aggiunge: “Siamo qui per riflettere insieme su dove e’ andato il Paese e verso dove vogliamo che vada e, da una lettura oggettiva dei dati, dobbiamo constatare che la divergenza economica e sociale tra Mezzogiorno e resto dell’Italia oggi si riproponga in tutta la sua ampiezza, a causa della crisi del 2008 e di un successivo percorso di ripresa lento e asfittico, gia’ prima del drammatico impatto del Covid-19. Ma siamo oggi qui anche ad esercitare la nostra responsabilita’ sociale, per proporre una nuova progettualita’ di intervento che le sfide europee della transizione, della resilienza e della coesione economica, sociale e territoriale ci impongono; una progettualita’ capace di ridurre i divari, sostenere i processi di trasformazione sociale, strutturale e produttiva del Paese e aumentare la competitivita’ delle imprese e il benessere della collettivita’, perseguendo la sostenibilita’ a tutti i livelli, a cominciare da quello ambientale”.

No al rinvio delle riforme
“Non possiamo permetterci di sprecare la grande occasione che l’Europa ci ha dato, e non e’ piu’ tempo di rinviare l’efficace attuazione delle riforme indicate dal premier Draghi anteponendo bandierine di partito. C’e’ gia’ stato un rallentamento, e’ durato decenni, ora deve finire”, prosegue Vito Grassi. “Anche sul green pass, la stragrande maggioranza degli italiani si e’ riconosciuta nell’obbligo introdotto dal Governo. E ogni giorno tutte le imprese italiane realizzano il piu’ grande esperimento di sicurezza sociosanitaria mai posto in essere nella storia della Repubblica, con milioni di controlli ogni giorno a tutela della salute pubblica”. E aggiunge: “Chi aveva creduto di puntare sulla radicalizzazione a fini politici e sociali dei No Vax e dei No Green Pass, ha perso la partita ed e’ meglio che si ravveda. Alla rinascita italiana serve una vera e propria rigenerazione amministrativa individuando competenze organizzativo-manageriali, digitali e tecnico-produttive di cui attualmente la Pa, soprattutto al Sud, appare deficitaria, e, come emerge dagli ultimi bandi, fa fatica ad attirare. Serve una giustizia certa, una legalita’ e un controllo reale del territorio, e ci servono ora, se vogliamo veramente riprenderci dalla crisi pandemica e confermare il nostro ruolo di leader in Europa. Occorrono scelte forti. La ripartenza dell’Italia si basa sulla ricomposizione delle fratture economiche e sociali che devono acquisire un ruolo di primo piano in tutte le politiche di sviluppo, secondo una prospettiva di effettiva coesione territoriale e socioeconomica, perche’ il benessere del Paese e lo sviluppo economico del Mezzogiorno sono interconnessi e procedono insieme verso gli standard europei. Per quanto difficile possa apparire, noi siamo convinti che, tutti insieme, possiamo farcela”.