Confindustria, partita a scacchi tra Boccia e Vacchi: ecco la mappa dei consensi

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Dal nord-ovest al nord-est, passando per Lombardia ed Emilia Romagna, e poi per Campania e Lazio fino a tutto il Sud. La corsa per la presidenza di Confindustria, che vede in pista quattro candidati, tappa dopo tappa, con la definizione dei consensi da parte delle diverse territoriali, sta portando, di fatto, verso la sfida a due tra il salernitano Vincenzo Boccia e il bolognese Alberto Vacchi. Ultima, in ordine di tempo, è la scelta degli industriali di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria per Boccia.
Lo schieramento del Triveneto (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige) è sostanzialmente ancora diviso e si gioca sui due principali ‘contendenti’, con una maggioranza per Vacchi. Con Vacchi è schierata la sua regione, l’Emilia Romagna, e anche una bella fetta della Lombardia, a partire dalla potente Assolombarda (Milano, Monza e Brianza) insieme agli industriali di Bergamo, Varese e Cremona. Con lui, scendendo nelle Marche, anche le territoriali di Ancona e Pesaro. Al fianco di Boccia, invece, ci sono Confindustria Lecco e Sondrio, insieme a qualche fila nell’Alto Milanese (area di Legnano). Boccia ha dalla sua l’appoggio del sud (Puglia, Basilicata e Calabria si sono già espresse ufficialmente) ma ad oggi non di tutta la sua regione d’origine: può contare sulle territoriali di Avellino e Salerno (e forse anche Caserta), ma non sulla più rappresentativa Napoli dove pesa il parere del past president di Confindustria Antonio D’Amato che ora guarda con favore a Vacchi (dopo Marco Bonometti): Napoli, dunque, può schierarsi insieme alla più piccola Benevento per Vacchi.
Con Boccia ci sono poi, all’interno di Confindustria, i Giovani imprenditori e la Piccola industria, la componente di via dell’Astronomia che da subito si è compattata sul suo nome. Nel voto, ovviamente, oltre a contare i pesi diversi che hanno le territoriali, entreranno in gioco i ‘riposizionamenti’ di quanti sono partiti sostenendo Aurelio Regina, con la sua roccaforte nel Lazio, e il bresciano Marco Bonometti. E degli indecisi. Ci sono poi le diverse associazioni di categoria, formalmente si sono espresse Assocarta e Assografici per Boccia; Confindustria ceramica, Ucima per Vacchi. Una presa di posizione ufficiale da parte di Federmeccanica, che guarda ad un presidente metalmeccanico, non c’è ancora, anche se l’identikit a questo corrisponderebbe con quello di Vacchi. I Grandi elettori, che con il loro voto (comunque segreto) il 31 marzo in Consiglio generale decideranno chi sarà il successore di Giorgio Squinzi, designando il nuovo presidente che guiderà Confindustria per i prossimi quattro anni, sono 198.