Consolato Usa di Napoli e Arci rafforzano la loro collaborazione

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In foto Mary Ellen Countryman, console degli Usa a Napoli

di Bruno Russo

Una bella  occasione per scambiarsi gli auguri di Natale 2017 e per progettare le future attività nel nuovo anno 2018: l’ Arci Napoli ha organizzato un brindisi con tutto il mondo delle associazioni Arci, i volontari, le istituzioni e i responsabili dei vari progetti formativi.
Il Console per la Stampa e la Cultura Shawn Baxter ha ricevuto un attestato di ringraziamento a nome del Consolato degli Stati Uniti d’America a Napoli, “A testimoniare la fattiva e consistente collaborazione tra Arci e Consolato, basata sullo scambio di esperienze e la condivisione di obiettivi”. Il monito futuro e gli auguri si inseriscono nelle celebrazioni della festivita’ al  Consolato Usa per il sud Italia a Napoli; una componente importante di quel rapporto di amicizia e collaborazione con il nostro Paese che assume i colori e il calore tipici, proprio in questi giorni, come traspare anche dai messaggi del Console Generale Mary Ellen Countryman, e nel caso del riconoscimento dell’Arci assume quel riferimento particolare nel campo della cultura e della comunicazione , che non sempre assume valori positivi come l’Arci spesso ha sottolineato. La fase di impoverimento culturale che l’Italia sta attraversando mostra nella povertà educativa e nella crisi delle agenzie formative due dei suoi aspetti più preoccupanti. L’aumento delle divergenze formative costituisce poi una novità della nostra epoca, con una minoranza di specializzati che tende ad incrementare le proprie competenze ed un gran numero di cittadine e cittadini che si trovano sempre più spesso del tutto esclusi dai percorsi di formazione. È una fotografia impietosa quella che ci descrive un Paese in cui da un lato un giovane su quattro rientra nella categoria dei Neet e dall’altro la popolazione over 65 gode di un indice di invecchiamento attivo assolutamente non lusinghiero. Lo sgretolamento degli strumenti di comprensione del mondo e dei processi che lo regolano uniti alla graduale disintermediazione informativa , vanno aprendo il campo alla circuitazione incontrollata di false verità con la conseguenza che intere classi (anagrafiche e sociali), prestano inconsapevolmente il fianco alla manipolazione delle opinioni. A questo stato di cose l’Arci oppone strumenti dal basso dai quali si è tentato, in questo mandato,di ripartire. Dai doposcuola sociali nei quartieri difficili agli interventi nelle scuole con alunni e docenti sui temi dell’integrazione, della legalità democratica, dell’ambiente, della Costituzione; dalla corsistica di base ai percorsi formativi artistici e linguistici più strutturati; dal coinvolgimento degli adolescenti a rischio abbandono e dispersione alla formazione per la terza età; in tutti questi campi Arci continua ad operare nella certezza della forza auto-emancipatrice della conoscenza e con la convinzione che ci si debba formare e si debba apprendere, in ogni occasione e lungo tutto l’arco della vita, per essere cittadini più liberi, curiosi e consapevoli,  e non per mostrarsi semplicemente più idonei al reclutamento sul mercato del lavoro. Per fare questo, approfittando della partecipazione a bandi nazionali ed europei, si e’  avviata una riflessione partecipata sui percorsi non formali e sulle strategie di coinvolgimento degli esclusi ; dall’apprendimento e dalla formazione. Il prossimo mandato dovrà invece essere dedicato al delineamento di una metodologia Arci: ” Abbiamo riaffermato con forza il nostro collocamento a sostegno della scuola pubblica, intrecciando sovente le nostre posizioni a quelle dei ricercatori, degli insegnanti e degli studenti, con i quali abbiamo stretto protocolli; nel prossimo mandato, questi andranno estesi ai dottori e dottorandi e al Ministero dell’Istruzione. Abbiamo avviato un percorso interno per rendere omogenea, nell’Arci, la conoscenza del quadro normativo rispetto al quale programmare le azioni tanto nei territori quanto a livello nazionale; i prossimi anni dovranno tradurre questo sforzo in partecipazione attiva alle reti territoriali per l’apprendimento permanente. Abbiamo intrapreso l’iter per l’accreditamento presso il Miur di nostri corsi di formazione per docenti; ci vorrà qualche anno di lavoro costante perché si giunga ad un accreditamento dell’Arci quale soggetto erogatore di formazione per gli insegnanti. I saperi e la conoscenza sono il campo su cui l’Arci, forte della sua storia e del suo radicamento, dovrà imbastire la propria strategia a lungo termine per il contrasto alla disintermediazione ed alla liquefazione della società”.