Contratto di Governo, Marcello Pittella chiede una mobilitazione del Sud

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In foto Marcello Pittella

In una lettera il governatore lucano ha invitato i presidenti delle Regioni del Sud ad un incontro per discutere della totale assenza del Mezzogiorno dal “Contratto di Governo” di Lega e M5S. “Alla luce del dibattito pubblico di questi giorni, ritengo quanto mai urgente che i governatori del Mezzogiorno, con una voce sola, richiedano politiche specifiche e rivendichino un’attenzione che, allo stato, il futuro Governo non contempla.” È l’esortazione rivolta dal presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ai governatori meridionali attraverso una lettera inviata loro nel pomeriggio di ieri. “Un’azione comune – scrive Pittella – è la strada da percorrere e questa mia vuole essere un invito a concordare insieme una data a breve per un incontro dedicato a concertare le azioni da intraprendere”. Per il governatore infatti “è inaccettabile”che “il Contratto Lega-M5stelle non preveda alcuna politica specifica per il meridione, né faccia cenno a piani di sviluppo e ad investimenti infrastrutturali, relegando ai nostri territori un ruolo subalterno ed esclusivamente passivo”. “Le nostre regioni – scrive ancora il presidente Pittella – hanno dimostrato di saper mettere in campo politiche in grado di intervenire per colmare il divario di sviluppo, ridurre le disuguaglianze Nord-Sud e concorrere alla coesione territoriale ed istituzionale del Paese”.
“Condivido  integralmente la celere nota ai governatori del Sud di Marcello Pittella, presidente della Basilicata. Facciamola nostra e chiamiamoli tutti a raccolta per farli aderire alla macro-area del Mediterraneo Centro-Occidentale. La macro-area deve essere l’occasione per sviluppare le nostre sinergie, saranno il banco di prova di altre esperienze di aggregazione, questi qui non possono continuare a fare quello che vogliono. Dallo scambio avuto con Adriano Giannola venerdì ad un incontro con la Fondazione Centro Storico da lui presieduta, condivido che il contratto di Governo, che poi è un accordo di programma, è un patto asimmetrico fra chi vuole un regionalismo forte, Salvini e un rappresentante “inadeguato” alle recenti sfide, il quale non difende nemmeno il suo enorme consenso al Sud”. Questo il commento di Paolo Pantani, presidente emerito di Acli Beni Culturali.