Contratto scuola, no dei sindacati a più ore gratis

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No all’aumento dell’orario di lavoro senza un conseguente aumento della retribuzione: i sindacati, impegnati nella trattativa per il rinnovo del contratto della scuola, mettono le mani avanti rispetto all’ipotesi contenuta in una bozza di contratto proposta dall’Aran. “Non possiamo avere aumenti di ore di lavoro senza una retribuzione adeguata”, dice il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi. Ma Maddalena Gissi, responsabile della Cisl scuola, invita a “non entrare nel tritacarne della campagna elettorale”. L’associazione dei presidi, dal canto suo, spiega invece che si regolerebbe quello che già si fa. “Rispediamo al mittente – afferma Turi – l’ipotesi che si possano chiedere prestazioni aggiuntive non concordandole. Nella bozza dell’Aran, che sta girando sui social, c’è un articolo in cui vengono precisate tutte le funzioni che fanno capo ai docenti, incluse quelle riferite al cosiddetto organico del potenziamento, ma questo non vuol dire che debbano tradursi in un aumento dell’orario di lavoro, men che meno imponendolo. In ogni caso nel confronto all’Aran siamo alle prime schermaglie, la questione dell’orario non è stata affrontata e il prossimo incontro dovrebbe esserci la prossima settimana”. “Siamo nel tritacarne della campagna elettorale. Mi piacerebbe vedere una presa di distanza da parte della categoria rispetto a questo”. Maddalena Gissi, segretario generale della Cisl scuola, commenta così il tam tam, amplificato dai social, su un possibile aumento dell’orario di lavoro degli insegnanti. “Intanto – chiarisce – la trattativa per il rinnovo del contratto è in corso. Al momento la discussione è ferma sulle relazioni sindacali. Poi, c’è una interlocuzione in corso, anche con la ministra Fedeli e il presidente dell’Aran, su dove e come mettere mano rispetto alla parte normativa. Nella bozza di cui si parla in queste ore comunque non c’è alcun riferimento a un orario aggiuntivo frontale didattico”. Il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli, chiarisce: “Chiunque si occupi di scuola sa che oltre alle ore frontali di insegnamento i docenti svolgono altre attività straordinarie retribuite con salario accessorio (Mof). Gli straordinari quindi già si fanno. Attualmente però certe modalità non sono codificate. In tutti i contratti in cui ci sono spazi di flessibilità è previsto che la parte datoriale possa chiedere attività in più che vengono naturalmente retribuite. Ecco – osserva Giannelli – si tratta di regolamentare questi aspetti anche nella scuola”.