Convegno della Fondazione Dc, debutto dei Sudisti Italiani: Cittadini meridionali figli di un Dio minore

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in foto Gianfranco Rotondi

Il Movimento dei Sudisti Italiani, fondato da Aurelio Coppeto e Biagio Maimone, si affaccia sulla scena politica nazionale e lo ha fatto venerdì pomeriggio a Saint Vincent al Convegno della Fondazione Dc, indetto da Gianfranco Rotondi, che, ieri pomeriggio, è stato avviato e si concluderà oggi. Il tema del Convegno è: ‘Laudato si’, la politica cristiana dal bianco al verde”.
“A cinque anni dall’enciclica di Papa Francesco – si legge in una nota degli organizzatori -, la Fondazione DC esplora la possibilità di un’alleanza per la terra tra cattolici e laici. Prenderanno parte al Convegno Silvio Berlusconi, Giuseppe Conte, Renato Brunetta, Lorenzo Cesa, Maria Stella Gelmini e tanti altri politici, tutti invitati da Gianfranco Rotondi, il quale, a detta di molti, si è fatto promotore della creazione di un nuovo contenitore di centro che sia alternativo alle destre sovraniste e populiste ed alle sinistre radicali”. “Per noi urge, in via prioritaria, risolvere la questione meridionale – ha dichiarato nel corso del suo intervento Maimone -, ossia lo stato di minor benessere del Meridione d’Italia, per non dire di abbandono politico e, conseguentemente, economico, collegato all’assenza o quasi di grandi realtà produttive che operino nel Sud Italia e, pertanto, garantiscano il bene economico principale che è il lavoro, che i meridionali sono costretti a cercare altrove, trasferendosi nel Nord Italia o emigrando nel resto del mondo”. “Ne consegue – ha continuato – la carenza di sviluppo dei territori del Sud Italia, che, per tale motivo, non possono attingere ai vantaggi scaturenti da una propria economia o meglio da una propria vita produttiva. I cittadini del Sud Italia, pertanto, vivono in situazioni di disagio economico, addirittura in situazioni di minorità, quasi fossero figli di un Dio minore e non della nazione italiana. Il divario tra Nord Italia e Sud Italia è evidente e tangibile. Occorre, quindi, impegnarsi politicamente perché vi sia la coesione dei territori del Nord Italia con quelli del Sud Italia, che, in termini storicistici, nonché politici nel contempo, si traduce nella soluzione della questione meridionale, ossia l’unificazione politica, mai attuata, seppur sempre declamata, della nazione italiana. Tale intento, recentemente, è stato anche formulato dal Presidente della Confindustria Bonomi, nel corso dell’Assemblea annuale, tenutasi il 29 settembre scorso. Ciò significa che il mondo imprenditoriale vuole investire nel Sud Italia, sulla scorta delle indicazioni provenienti dall’Europa, che sta elargendo cospicue somme per progetti finalizzati allo sviluppo dei territori più arretrati, finalizzati al benessere delle nuove generazioni. Quale migliore opportunità per la soluzione dell’ormai vetusta questione meridionale, che si potrà fondare, tenuto conto degli intenti espressi dall’Unione europea e dalla Confindustria, sulla rinascita economica dei territori meridionali, lasciati nell’abbandono per troppo tempo”.