Coronavirus, aperta un’inchiesta sul Covid Hospital di Boscotrecase. Medici contro l’Asl Napoli 3: Un lazzaretto

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La procura di Torre Annunziata diretta dal procuratore Pierpaolo Filippelli ha aperto un fascicolo dopo le denunce di diversi medici che hanno raccontato a organi di stampa, tra cui Repubblica, le condizioni del Covid Hospital di Boscotrecase (Napoli). I medici hanno descritto l’ambiente come un ‘lazzaretto’ dove mancano “mancano i kit per la tracheotomia, le pompe infusionali, la nutrizione enterale e parenterale, i reagenti per gli esami, i sistemi di monitoraggio della pressione arteriosa invasiva. E mancano i farmaci: sia gli antivirali sia gli antibiotici. Perfino i sedativi ci mancano”. Degli 11 ricoverati, 5 sono morti e anche su questo la procura vorra’ vederci chiaro e potrebbe chiedere a breve le cartelle cliniche. Per ora sono stati bloccati i ricoveri nel vecchio ospedale Sant’Anna e Santa Maria della Neve per la “gravissima carenza di presidi strutturali e computerizzati”. Tutto e’ nato da una lettera che i medici hanno inviato all’Asl, nella quale hanno raccontato come lavorano in quell’ospedale mettendo a rischio la loro stessa incolumita’. Al momento quella della Procura sara’ un’attivita’ di carattere conoscitivo, che non potra’ interferire ovviamente con il lavoro di chi e’ impegnato in prima linea. L’Asl Napoli 3 in una nota invece sostiene che le polemiche dei medici “sono sterili” e che il “blocco dei ricoveri e’ stato determinato esclusivamente dalla saturazione dei posti disponibili”.