Coronavirus, focolaio a Mondragone: ancora tensione, incendiata un’auto. Palazzi ex Cirio, ecco come nacquero

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in foto i palazzi ex Cirio a Mondragone in cui si è sviluppato il focolaio

Anche questa mattina a Mondragone, davanti alla zona rossa istituita lunedi dalla Regione Campania per 43 casi positivi al Covid 19 nei palazzi Cirio, c’è un gruppo di cittadini a presidiare l’area. Ma questa notte si sono vissuti altri momenti di tensione e verso le 2 del mattino vigili del fuoco sono intervenuti per l’incendio di un furgoncino in viale Margherita, a ridosso dei palazzi. Il mezzo dovrebbe essere di proprietà di un bulgaro e il piccolo rogo è stato innescato da una bottiglia incendiaria. Una cinquantina di uomini dell’esercito si sono affiancati ieri alle forze dell’ordine nei controlli delle strade si accesso al complesso di edilizia popolare in larga parte abitato da bulgari.

Edifici realizzati sulla falsariga delle Vele di Scampia a Napoli

Già alla fine degli anni ’70 quando furono costruiti, i palazzi ex Cirio di Mondragone erano un “pugno nell’occhio” per una città dal mare pulito, meta dei napoletani, tanto che alcuni professionisti si lamentarono con l’allora sindaco Camillo Federico, che rigettò ogni critica e parlò di palazzi realizzati secondo idee innovative, sulla falsariga delle Vele del quartiere Scampia di Napoli. È quanto emerge dal racconto di Vincenzo De Lisa, ex ingegnere capo del Comune di Mondragone per oltre 20 anni e attuale consigliere dell’Ordine degli ingegneri di Caserta. I cinque palazzoni furono chiamati così perché edificati su un terreno che la Cirio aveva venduto a privati dopo la dismissione della fabbrica di pomodori, che si trovava a poca distanza. “Ricordo bene quando i palazzi furono costruiti – dice De Lisa – perché noi allora giovani professionisti ci lamentammo perché quei palazzi, che dovevano essere di pochi piani ma poi furono portati a undici, non avevano nulla a che fare con una città tipicamente turistica. Li costruirono varie imprese edili, tra cui quelle di Corrado Ferlaino. Il sindaco, e queste cose devono ancora essere in qualche verbale dell’epoca, alle nostre rimostranze ci rispose con il sarcasmo e l’ironia. “Voi non capite nulla – disse – questi palazzi sono innovativi come le vele di Scampia”. Oggi sappiamo la fine delle Vele. Dico che anche per questi palazzi, che continuano a essere un pugno nell’occhio, si deve prevedere un piano di abbattimento”. Mondragone: ancora tensioni nella notte, incendiata un’auto.