Coronavirus, l’App che traccia i contagi sviluppata dal Mit parla anche italiano

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Un team internazionale di esperti e ricercatori guidato da Ramesh Raskar del Mit Media Lab e’ impegnato nello sviluppo di Mit Safe Path, un set di piattaforme e strumenti digitali open source che puo’ aiutare a fronteggiare la diffusione del coronavirus tutelando la privacy. Il progetto, al quale hanno lavorato anche i ricercatori italiani, Francesco Benedetti, Enrico Santus e Andrea Nuzzo, partecipa a Innova per l’Italia, l’iniziativa del Governo che invita aziende, enti e centri di ricerca, universita’ e altri soggetti pubblici e privati a proporre, attraverso le proprie tecnologie, un contributo nell’ambito della prevenzione, della diagnostica e del monitoraggio per il contenimento dell’emergenza sanitaria Covid-19. Mit Safe Paths consente alle autorita’ sanitarie di segnalare ai cittadini via smartphone un possibile contatto avvenuto con una persona risultata positiva, preservando la privacy sia dell’utente del cellulare sia del soggetto contagiato. “Oltre alla diagnosi rapida e all’isolamento dei casi di contagio sospetti o confermati – spiega Francesco Benedetti, ricercatore al dipartimento di ingegneria chimica del Mit – la possibilita’ di informare velocemente i cittadini nel caso in cui siano stati a contatto con un soggetto risultato positivo si rivela un fattore vitale per limitare la diffusione del virus”. La piattaforma Safe Paths comprende una app per smartphone chiamata PrivateKit, gia’ disponibile anche in italiano per iOS e Android e scaricabile da Google Play Store e Apple App Store, e un’applicazione web denominata Safe Places. Una volta scaricata sul cellulare e attivata correttamente, PrivateKit consente di confrontare il ‘diario’ personale delle localizzazioni salvate sul proprio dispositivo con la cronologia delle posizioni dei soggetti contagiati – aggregate, in forma anonima e ‘oscurate’. La app combina i dati del segnale Gps e Bluetooth per permettere all’utente dello smartphone di controllare con precisione se e’ stato esposto al contatto con qualcuno risultato successivamente positivo, per quanto tempo e quando, ma non rivela dove e con chi. L’applicazione web Safe Places consente alle autorita’ sanitarie di redigere, in modo sicuro e in forma anonima, il tracciamento delle localizzazioni dei soggetti contagiati, proteggendo la privacy sia di questi ultimi sia dei luoghi che hanno frequentato.