Coronavirus, misure per le imprese

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Dopo il decreto varato nel weekend con le prime misure di contenimento dell’epidemia nei focolai del Nord Italia, ieri Gualtieri ha firmato un decreto aggiuntivo interamente dedicato alle imprese. Aiuti di emergenza per le imprese residenti o che operano negli 11 comuni della zona rossa tra Lombardia e Veneto. Blocco immediato di tasse e adempimenti fiscali in scadenza nel periodo 21 febbraio – 31 marzo 2020, così come accade di fronte alle grandi calamità naturali, dai terremoti alle alluvioni.
Prevista la sospensione dei versamenti delle imposte e delle ritenute, degli adempimenti tributari e dei contributi previdenziali per i contribuenti e le imprese, come anche delle cartelle di pagamento emesse e quelle conseguenti ad accertamenti esecutivi. Per facilitare la liquidità delle imprese, previsto l’accesso facilitato al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese; e grazie ad un accordo con Abi anche la sospensione del pagamento delle rate dei mutui bancari. Sospesi i pagamenti di energia elettrica e fornitura di gas.
E in caso di danno accertato si annunciano contributi per la ripresa delle attività di impresa e indennizzi per le imprese che hanno subito danni indiretti. Come pure norme per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali da prevedere per le imprese della zona o la proroga delle misure sul codice della crisi. Queste misure confluiranno in altri decreti attesi a breve. Il confronto prosegue oggi pomeriggio al Mise dove sono convocati i rappresentanti delle imprese.
Anche sul fronte lavoro si attendono misure aggiuntive a tutela dei lavoratori dopo che il governo due giorni fa è intervenuto con un decreto ministeriale per rendere più immediato il ricorso allo smart working nelle aree di rischio per l’emergenza Coronavirus. In queste aree, è possibile attivare il lavoro agile anche in assenza dell’accordo individuale che viene sostituito da un’autocertificazione che il lavoro agile si riferisce ad un soggetto appartenente a una delle aree a rischio.
Infine, il Ministero del Lavoro intanto lavora al ricorso al lavoro agile anche in deroga ai limiti percentuali stabiliti dai contratti collettivi e dalla legge. Una misura che potrebbe arrivare molto presto e che segue la concessione della cassa integrazione ordinaria per i dipendenti di queste imprese.