Coronavirus, per Federmanager servono nuovi modelli di business

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ROMA (ITALPRESS) – La crisi in corso inciderà significativamente sul mercato dei prossimi 12 mesi, tra calo del fatturato, stretta occupazionale e politiche retributive restrittive. Cambieranno anche i paradigmi di base e i manager stanno adottando “nuovi modelli di business” e rinforzando “le competenze personali”, sia soft che hard. E’ quanto emerge dai risultati dell’indagine condotta da Federmanager su un campione di oltre 10 mila manager dell’industria e dei servizi. “La ripresa del Paese passa attraverso le competenze e i manager non si tirano indietro, anzi sono in prima linea nella gestione della crisi, pienamente consapevoli dei rischi ma anche delle opportunità che essa sta aprendo. I dati dell’indagine ce lo confermano, dovremo cambiare modelli di business, modelli organizzativi e di produzione per reagire a questa crisi senza precedenti e tornare competitivi”, commenta Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager.
Ma quali sono le percezioni e le previsioni che i manager rivelano? Il 14,9% vede a rischio la continuità aziendale, ma la maggioranza del campione (79,3%) ha una visione più positiva e ottimistica. Diverse invece le impressioni sulla diminuzione del fatturato rispetto al mercato estero o interno. Il 59,6% ipotizza una diminuzione di oltre il 30% del fatturato estero della propria azienda e ancor più pessimistiche le previsioni relative al fatturato italiano: il 75,5% ne prevede una diminuzione. E naturalmente i dati relativi a queste previsioni sono maggiormente rafforzati nei manager che operano nelle aziende del nord Italia. Quanto alle previsioni sui livelli occupazionali, il 40% ipotizza un decremento ma quasi la metà del campione (49,5%) non prevede variazioni sensibili sulla forza lavoro. A quali aspetti della propria professionalità i manager dedicheranno più tempo e maggiori energie per uscire dalla situazione di emergenza? Anzitutto alla ricerca di “nuovi modelli di business” (45%), a testimonianza di quanto la crisi in corso inciderà significativamente sul mercato, cambiandone i paradigmi di base.
“La ‘normalità nuovà che dovremo scrivere insieme ha bisogno di un approccio manageriale nell’impresa quanto nella politica”, precisa Stefano Cuzzilla. “Il capitale umano sarà fondamentale nella sfida in cui tutti siamo impegnati e sarà l’unico valore aggiunto da far valere in termini di competitività per la ripartenza”.
(ITALPRESS).