Cosa cambia dopo il tentato Golpe in Turchia

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È difficile in questo momento presentare una panoramica sulle collaborazioni imprenditoriali tra Italia e Turchia, perché  dopo il fallito golpe e le conseguenze politiche, la situazione di una Turchia europea ed europeista sembra un aereo in stallo che non  riesce a riprendersi e definire una rotta precisa. Uno dei consolati piú  vicini alle nostre prospettive è  quello pugliese di Bari di cui il Console Onorario Dr. Francesco Divella ha partecipato il 16 Luglio ad un incontro con Turkish Airlines e gli imprenditori pugliesi per sviluppare nuove rotte commerciali e aziendali dalla Puglia alla Turchia, presenti Ismail Ozturk direttore generale Turkish Airlines, Massimo Salomone presidente Sezione Turismo Confindustria Bari. Le parole del Console Divella sono speranzose: ” Sono 80  milioni di persone
con una media di figli per coppia all’anno che non è  certo quella italiana. Nel 2020 quindi si prevede che avremo 100 milioni di persone : entrare nella Comunità Europea per questo Paese diventerebbe un grande mercato, soprattutto per il compartimento alimentare e quello tecnologico. Purtroppo per quello alimentare si registra un certo protezionismo da parte della Turchia, ma occorre sperare che con il tempo le cose cambino e avvenga questo sogno di avere anche la Turchia nella Comunità  Europea “.
I  rapporti economici e commerciali con la Turchia sono eccellenti e l’Italia si colloca sempre ai primi posti tra i principali partner del Paese (con il livello record di interscambio raggiunto nel 2011 pari a 21,3 miliardi di dollari e un ottimo risultato fatto segnare anche nel 2012 e 2013 con circa 20 miliardi di dollari). Per il 2014 e 2015, sono apprezzabili sia il livello delle esportazioni (12 miliardi di dollari), che quello di importazioni dalla Turchia verso il nostro Paese (7,1 miliardi di dollari), con un saldo attivo a favore dell’Italia di circa 5 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda gli investimenti, la crisi nell’area Euro si è fatta sentire in Turchia in termini di minori investimenti dall’Europa, in momenti in cui il pilota cresceva del 3,8% da dati del secondo trimestre 2015; fermo restando che successivamente l’aggravarsi della situazione internazionale ha influito sulla bilancia europea e sui rapporti con le potenze emergenti: ciononostante, il flusso degli investimenti italiani ha fatto segnare una costante crescita, con circa 1200 società ed aziende con partecipazione italiana presenti nel Paese. Anche in materia di appalti pubblici, l’Italia ha fatto registrare negli ultimi anni ottimi risultati con imprese italiane che si sono aggiudicate appalti per la realizzazione di alcune tra le più importanti opere pubbliche. In generale, l’Italia rappresenta un partner fondamentale in settori d’importanza strategica, molto variegati fra loro, per i quali è tuttavia possibile identificare almeno  quattro direttrici principali: la tradizionale e consolidata presenza di grandi gruppi dell’industria manifatturiera nazionale presenti con impianti produttivi nei principali cluster industriali turchi; la collaborazione sempre più intensa fra piccole-medie imprese, trainata dalle nuove esigenze poste dal repentino sviluppo nelle regioni anatoliche; la partecipazione allo sviluppo infrastrutturale del Paese, con le nostre aziende protagoniste di molti dei più importanti progetti in corso  ed, infine, la cooperazione nel settore  della difesa e dei trasporti.
Il golpe, seppur sventato, rischia di attirare la diffidenza degli investitori internazionali sulla Turchia; del resto sappiamo quanto l’instabilità sia nemica del capitale: gli operatori e le aziende preferiscono la certezza delle regole e degli interlocutori, e se  i mercati hanno fatto la corsa per disfarsi di lire, e persino i cittadini del bosforo correvano agli sportelli bancari, è  solo una delle conseguenze. Quindi se l’allarme è rientrato, le ripercussioni sull’economia potrebbero protrarsi nel tempo. Molte sono le principali aziende italiane, da fonte ICE: Leonardo – Finmeccanica; Assicurazioni Generali; Astaldi; Monte dei Paschi di Siena; Bialetti; Enel; Eni; Saipem; Fiat; Cementir; Intesa San Paolo; Cnh Industrial; Piaggio; Trevi e Unicredit. I bilanci di queste aziende potrebbero,  in alcuni casi, persino giovare delle nuove condizioni del Paese, non è detto che il golpe influenzi le aziende tutte allo stesso modo. Intuire i vantaggi e gli svantaggi per ogni area di business è l’alchimia per un investitore di successo.
In tale ambito si pone l’aerospazio: la produzione italiana di ATR nata dalla collaborazione con la francese Aerospaziale,  ha segnato con le versioni 42 e 72 , dal numero di posti, una sinergia imprenditoriale in campo aerospaziale caratterizzatasi in varie versioni e nel progetto Superjet 100 che ne è  una chiara evoluzione. Il 14 Luglio 2016, presso lo stabilimento della Turkish Aerospace Industries (TAI) di Ankara è decollato per la prima volta un  ATR 72 ASW (Anti-Submarine Warfare), primo dei 6 esemplari destinati alla Turkish Navy, la Marina Militare Turca, nell’ambito del contratto MELTEM 3. L’aereo è ora a Torino per il processo di certificazione. Il volo del primo Turkish Maritime Patrol Aircraft (TMPA#1 – MSN 1070) si è concluso positivamente dopo 1 ora e 15 minuti dimostrando la maturità del progetto e la qualità del prodotto, ottenuto attraverso una profonda attività di trasformazione della versione commerciale dell’ATR 72-600. Il TMPA con capacità Anti-Submarine Warfare cioè di lotta anti-sommergibile è un velivolo multiruolo in grado di completare efficacemente oltre alla lotta anti-sommergibile anche le missioni di sorveglianza di superficie, ricognizione e ricerca e soccorso (SAR – Search And Rescue).
L’ATR 72 ASW, come da noi denominato, è equipaggiato con il sistema di missione Thales AMASCOS (Airborne Maritime Situation Control System), il sistema Data Link 16 della Milsoft, un AIS (Automatic Identification System) della SAAB per la localizzazione ed identificazione di unità dotate di trasponder AIS ed il sistema d’armamento Alkan per il trasporto di due siluri del tipo MK 46 o MK 54 Light Weight Torpedo. L’AMASCOS integra e permette di gestire una vasta gamma di sensori, in particolare una torretta EO/IR (Electro-Optical/Infra-Red) per la sorveglianza, il radar di ricerca Thales Ocean Master, un sistema ESM (Electronic Support Measures) capace di scoprire, localizzare ed analizzare emettitori elettromagnetici ostili (radar, trasmittenti ecc..) in un ampio spettro di frequenze, individuandone la posizione geografica, un Magnetic Anomaly Detector (MAD) per la scoperta dei sottomarini attraverso la rilevazione delle variazioni del campo magnetico prodotte dalla loro massa metallica, e un completo Acoustic system in grado di ricevere ed analizzare dati provenienti da boe sonore, precedentemente lanciate in mare dal velivolo per rilevare in modo sia passivo che attivo le tracce acustiche, e quindi la presenza, dei sottomarini. Un sofisticato e completo sistema di autoprotezione Defensive Aids Sub System (DASS) permette al velivolo di operare in ambienti ostili.
Il velivolo, superato senza problemi il primo volo, è ripartito nel pomeriggio dallo stabilimento TAI di Ankara ed ha raggiunto in serata lo stabilimento di Caselle della Divisione Velivoli di Leonardo. Nei prossimi mesi verranno eseguite le attività di prova a terra ed in volo per raggiungere la certificazione militare. Il primo TMPA sarà consegnato al cliente entro il 2017 e la fornitura dei sei ATR 72 ASW sarà completata nel corso del 2018. Ricordiamo che due ulteriori ATR 72-600 TMUA (Turkish Maritime Utility Aircraft) sono già stati forniti alla Turkish Navy presso cui vengono impiegati in vari ruoli utility per il trasporto logistico di personale e materiali (vedi news del 26 luglio 2013). All’occorrenza possono facilmente essere riconfigurati in cargo. Rispetto all’ATR 72-600 base, questi due velivoli sono stati equipaggiati con nuove radio, con sistema IFF (Identification Friend or Foe) e con un’area provvista di tavoli tattici e zona da riposo per l’equipaggio.
La Camera di Commercio Italiana in Turchia, nella graduatoria di merito di oltre 70 Camere di Commercio Italiane all’Estero pubblicata dal Ministero Italiano dello Sviluppo Economico, è risultata terza (11,62) alle spalle di Francoforte (12,02) e Bombay (11,78). La valutazione della performance è basata sull’affidabilità economico-finanziaria, strutturale, organizzativa, relazionale e di rete secondo un sistema definito  dal Ministero stesso.