Cosa è la finanza agevolata?

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La finanza agevolata è uno degli strumenti finanziari messi a disposizione delle imprese per sostenere i loro investimenti e sviluppare le attività. L’Unione Europea, lo Stato, le Regioni e le Province sono le principali istituzioni promotrici delle iniziative di finanza agevolata.

Gli enti legislatori sopracitati promulgano difatti i cosiddetti bandi, ossia gli atti pubblici attraverso i quali vengono descritti i termini e le modalità di accesso relativi ad ogni specifico finanziamento. Ai bandi le imprese richiedenti devono quindi rispondere fornendo la documentazione necessaria e rispettando le tempistiche prefissate.

La finanza agevolata: un asset strategico per le PMI italiane.

Queste agevolazioni, così descritte, diventano parte integrante dell’economia aziendale. Infatti, un’impresa può accedere a più bandi e, pianificando per tempo le sue attività, può ottenere più agevolazioni per ogni tipo d’investimento. Ad esempio, un’impresa che accede a finanziamenti stanziati per l’acquisto di macchinari o impianti, ha altresì la possibilità di richiedere contributi per nuove assunzioni o per ottenere le adeguate certificazioni ambientali.

Questa è la principale ragione per la quale la finanza agevolata è un asset strategico per le MPMI che oggi giorno vogliono rientrare dei propri investimenti. Ciò è particolarmente importante in questo periodo storico complesso in cui tutti gli equilibri economici sono venuti meno a livello globale. Se da un lato il contesto economico in cui che le imprese stanno operando è sempre più complesso, dall’altro gli enti legislatori, per sopperire alle difficoltà generate dalla pandemia e dal conflitto ucraino, stanno supportando le aziende offrendo fondi e finanziamenti in modo continuativo.

Finanza agevolata e tipologia di agevolazioni.

Esistono poi diverse modalità attraverso le quali gli enti pubblici supportano le MPMI – Micro, Piccole e Medie Imprese.

La più importante è quella del contributo in conto capitale, o cosiddetto “a fondo perduto”. Questo è calcolato in percentuale rispetto alle spese ammissibili; ed inoltre non è prevista, in questo caso, la restituzione di capitale o il pagamento di interessi.

Una seconda tipologia di agevolazione è quella del contributo in conto esercizio (gestione). Quest’ultimo viene identificato come ricavo e deve essere tassato nel periodo di competenza e per l’intero importo. È un tipo di agevolazione concesso per contribuire alle spese di gestione aziendale come ad esempio quelle del personale, pubblicità, viaggi e locazioni immobiliari.

Il contributo in conto interessi è invece quello che viene concesso quando si stipula un finanziamento a medio o lungo termine. Questa tipologia di agevolazione viene elargita in modo diretto dall’ente finanziatore, che a sua volta si preoccuperà di abbassarne l’interesse applicato all’azienda destinataria.

La quarta modalità mediante la quale vengono elargite le opportunità di finanza agevolata è quella del credito agevolato. In questo caso il finanziamento viene concesso esclusivamente a condizioni agevolate e consiste in un finanziamento a medio/lungo termine con un tasso di interesse inferiore a quello di mercato.

Il contributo in conto canoni è invece paragonabile ad un contributo in conto interessi ma è, in questo caso, concesso per abbattere il costo di un contratto di locazione finanziaria (leasing) stipulato a costi di mercato.

Infine, vi è la concessione di garanzia. Questa consiste nell’offrire garanzie per finanziamenti a medio e lungo termine che altrimenti l’imprenditore non sarebbe stato in grado di fornire.  

In conclusione, è evidente che tipologia, beneficiari e finalità sono criteri di selezione specifici per ogni bando e che, per tale ragione, è necessario essere costantemente aggiornati sull’evoluzione del panorama legislativo e sulle opportunità finanziarie per le quali può essere fatta richiesta.