Così la Dad ha cambiato per sempre il modo di fare scuola in Italia: inchiesta di Salvatore e Fortuna Testa

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in foto Salvatore e Fortuna Festa

La didattica a distanza è stata una esperienza positiva, di cui tenere conto nel futuro dell’insegnamento, ed ha dimostrato che la scuola italiana ha saputo reagire ad una forte emergenza, come quella determinata dall’epidemia da Covid 19, nonostante problemi di carenze strutturali, strumentali e di formazione del personale. La Dad, in particolare, dovrà puntare a mettere in campo tutte le energie per evitare che si crei una tipologia insegnamento che aumenti le diseguaglianze, soprattutto rispetto ai ragazzi che hanno esigenze educative speciali. È quanto emerge da una indagine che il giornalista Salvatore Testa e l’insegnante Fortuna Testa, esperta di piattaforme informatiche, hanno condotto interpellando dirigenti scolastici e docenti di numerose scuole, dall’estremo Nord del Paese fino alla Sicilia, per capire quali sono stati i problemi affrontati e come ci si è adoperati per superarli e continuare a garantire un efficiente sistema di insegnamento ai ragazzi. Le risposte degli interpellati, raccolte nel libro “Dad: Alienazione irreparabile? Dalle Alpi Alle Madonie dirigenti e docenti s’interrogano” promosso dal SeLF – Secondigliano libro festival, aprono un dibattito sul futuro della scuola, che potrebbe essere ancora con la Dad, ma con gli opportuni miglioramenti; se si ritornerà al vecchio insegnamento o si cercherà una strada intermedia che tenga conto delle esperienze acquisite con il nuovo metodo e di quelle consolidate nel tempo? Il lavoro raccoglie le esperienze maturate nelle varie tipologie di scuole, dalle primarie alle secondarie di primo grado, ai licei e agli istituti tecnici e si avvale del contributo dell’Associazione nazionale dirigenti scolastici. Il libro, scrive Piera Levi Montalcini, presidente di Tutorweb. “può aiutarci a comprendere la scuola in maniera diversa da come l’abbiamo sin qui conosciuta, frequentata, apprezzata e talvolta anche disprezzata”. Per l’assessore all’Istruzione del Comune di Napoli, Annamaria Palmieri, è necessario passare dalla Didattica a distanza al “dialogo a distanza”.