“Nessun medico dalla pensione ha risposto alla chiamata di ritorno in servizio. A breve partirà il nuovo concorso per 40 posti da anestesisti”. Lo dice ai microfoni dell’emittente radiofonica napoletana Crc Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli 1, che sottolinea come “serve intervento nazionale e rispetto delle regole”. “I medici di base e i pediatri stanno facendo molto e bisogna fare di più. Ci sono tavoli che si sono conclusi con accordi e nutro speranze che questo aiuto possa aumentare”, aggiunge. Intanto prosegue l’opera di recupero di posti letto per i pazienti Covid negli ospedali. “Oggi abbiamo gli ultimi 5 dei 72 pazienti al San Giovanni Bosco alle prese con i trasferimenti – dice, riferendosi al nosocomio che diventerà Covid hospital – poi iniziano i lavori di adeguamento e, come avevamo annunciato, prima dell’11 novembre la struttura ospiterà i primi pazienti Covid. Ieri abbiamo chiuso gli accordi con i privati e abbiamo recuperato altri 100 posti dal 4 novembre”.
Anche l’azienda ospedaliera universitaria Luigi Vanvitelli diretta da Antonio Giordano, di intesa con il rettore, ha disposto la temporanea trasformazione di due padiglioni nel Complesso Cangiani; dall’edificio 3 ricaverà altri 50 posti letto e dall’edificio 17 altrettanti. L’ospedale Cardarelli poi a breve avrà a disposizione 20 ulteriori posti letto, ricavati in una tenda dell’Esercito di 240 metri quadrati e riscaldata, in fase di alelstimento da questa notte nell’area che tradizionalmente viene utilizzata come parcheggio delle automobili, alle spalle del Pronto Soccorso. La struttura potrebbe essere pronta tra domani e mercoledì. Al momento verranno impiegati gli operatori sanitari del Cardarelli, tra medici e infermieri, ma non si esclude che possano arrivare dei rinforzi come indicato nella nota della Protezione Civile. Giuseppe Longo, direttore generale del Cardarelli, spiega che “questa tenda sarà per i pazienti da tenere in osservazione con sintomi ma non gravi”. I posti i aggiungono ai 23 già disponibili. “Tutti i giorni cerchiamo di liberare i posti letto perché sono una risorsa fondamentale. Il pronto soccorso ci dimostra che arrivano molti pazienti non da ricovero, ma non hanno altra modalità se non il 118 o con l’arrivo diretto in ospedale. Il paziente non vuole solo valutazione telefonica ma anche dal vivo, un confronto diretto”, dice ai microfoni di Radio Crc, evidenziando come una criticità sia nella medicina di base.