Covid, attori in piazza a Napoli. Veronica Mazza: Chiediamo un riconoscimento ufficiale e tutele certe

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Gli attori della Campania scendono in strada per chiedere un riconoscimento ufficiale e tutele certe. A Piazza del Gesù, nel centro storico di Napoli, gli interpreti di cinema e teatro fanno sentire la loro voce in un momento drammatico per una categoria particolarmente colpita dalle restrizioni imposte dall’ultimo Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Schierati al fianco degli attori, tanti altri artisti per una manifestazione che ha coinvolto il mondo dello spettacolo a 360 gradi: dai musicisti che hanno inaugurato la protesta suonando una marcia funebre, ai lavoratori del mondo del circo e dell’animazione passando per scenografi, tecnici e varie maestranze. “In questo momento non chiediamo di lavorare, perché sappiamo benissimo che c’è una crisi sanitaria ed epidemiologica gravissima e sappiamo che, data la novità di questa situazione, c’è un momento di sbigottimento delle istituzioni che stanno cercando di fare quello che possono. Noi siamo lucidi e adesso chiediamo il riconoscimento delle varie categorie dello spettacolo”. A parlare è una delle promotrici della manifestazione, l’attrice Veronica Mazza che intervistata dall’agenzia Italpress a margine dell’evento spiega i punti salienti della protesta: la prima richiesta riguarda l’istituzione di un registro nazionale e regionale degli attori.
“Abbiamo sollecitato una proposta di legge, ora al vaglio di Camera e Senato, e abbiamo parlato con la Regione – spiega Mazza -. Noi attori professionisti chiediamo un registro che ci dia riconoscimento e dignità perché quella che stiamo vivendo non sarà l’ultima pandemia dell’umanità. Vogliamo che in casi come questo, chi sceglierà di fare la nostra professione sia accreditato e tutelato. Abbiamo avuto un grosso svantaggio negli anni identificandoci in carriere separate. Ora non è più così, siamo uniti in tutte le piazze d’Italia – garantisce l’attrice -. Nel Paese non esiste la nostra categoria: non ci sono contratti a tempo indeterminato, i soldi a noi non arriveranno né con la cassa integrazione né con gli stipendi o con gli scatti di carriera. Abbiamo bisogno di un riconoscimento perché alla fine di questa drammatica situazione vogliamo ricominciare a lavorare con regole nuove”.
Prima di guardare al futuro bisogna però pensare al difficile presente. Gli attori invocano aiuti concreti per loro e per gli altri lavoratori. Non è un caso che a Piazza del Gesù, dopo mesi di lotte, ci siano anche gli operai della Whirlpool, ormai arrivati alla vigilia della chiusura dell’impianto di via Argine che lascerà molti dipendenti senza impiego. “Abbiamo bisogno di tutele e siamo pronti ad unirci alle altre categorie che come noi non sono rispettate da nessuno Stato – afferma ancora Veronica Mazza -. Staremo al fianco dei lavoratori della Whirlpool che se sono qui con noi è perché nessuno li ha difesi e se perdono il posto nessun altro sarà protetto. Servono garanzie per loro e per noi – conclude l’attrice -. Altrimenti non ci saranno più lavoratori, ci saranno schiavi. E molti di noi non ce la faranno”.