Covid, Cattolica: Non uccide allo stesso modo in tutte le regioni. Campania ultima per letalità

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I dati sull’andamento dei decessi per Covid, raccolti dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni dell’Università Cattolica (campus di Roma) e relativi al periodo che va dal 23 novembre al 6 dicembre, descrivono un sensibile aumento della variabilità nella letalità tra le diverse parti del Paese. Il virus, insomma, non uccide nello stesso modo nelle diverse regioni italiane, anche a prescindere dal numero dei casi e dall’età della popolazione residente. I decessi vanno infatti da un massimo del 5,4% dei positivi in Lombardia a un minimo dell’1,3% in Campania, “con una differenza di quasi 5 volte tra una regione e l’altra”. E questa “estrema variabilità nella letalità” si registra anche confrontando i dati dei vari paesi europei. La Valle d’Aosta è la regione con la mortalità, ovvero il tasso di decessi Covid-19 per 10.000 abitanti più alto: 3,11 a fronte di un tasso di nuovi contagi pari a 150,4 per 10.000 abitanti. Mentre la provincia autonoma di Bolzano, con un numero analogo di contagi, 151,7 per 10.000 abitanti, ha 1,94 decessi ogni 10.000 abitanti. L’elevata mortalità si registra anche in Friuli Venezia Giulia: a fronte di 82 contagi ogni 10.000 abitanti, si osserva un tasso di decessi di 2,82 per 10.000, molto elevato se confrontato con quello del Veneto (88,5 contagi e 1,87 decessi ogni 10.000 abitanti) e della Toscana (85,3 contagi e 1,51 decessi ogni 10.000 abitanti). “La variabilità osservata nel nostro Paese si riscontra anche tra i Paesi europei”, commenta Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio.