Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris non risparmia critiche al governatore della Campania Vincenzo De Luca. Nel giorno della nuova ordinanza regionale che limita la movida fino al 7 ottobre, il primo cittadino partenopeo denuncia la cattiva amministrazione dell’emergenza coronavirus da parte del presidente della giunta regionale: “Noi dobbiamo capire perché fino al giorno prima delle elezioni quest’uomo taceva e non diceva nulla. Abbiamo visto il fatto che nei seggi non c’era la misurazione della temperatura ed è una grave responsabilità, ovviamente, che non sia stata messa in campo un’azione di questo tipo. Il presidente – prosegue de Magistris a margine della riunione di oggi in Consiglio comunale – non può più tacere alla richiesta pressante del perché noi continuiamo a fare in tutta la Campania 5.000 tamponi e abbiamo il più alto contagio d’Italia. Non può più tacere del perché sono fuori controllo i dati dell’Asl, indipendentemente dal lavoro meritorio che fanno le donne e gli uomini dell’azienda”. Poi il sindaco si concentra sulla gestione strategica della pandemia in Campania: “Qui non si può scaricare la responsabilità di una struttura che evidentemente in questi mesi non è stata in grado di operare con maggiore efficacia. Del perché ci sono persone che attendono giorni, giorni e giorni per avere un tampone e giorni per avere il risultato, del perché non si fanno o solo adesso si iniziano a ipotizzare tamponi e test in aree in cui bisognava avere ben altro controllo epidemiologico della città”. De Magistris attacca De Luca sul piano politico: “Ci troviamo di fronte a una grave responsabilità politica del presidente della Regione, istituzionale e sanitaria, perché non risulta che in questi mesi ci sia stato quel rafforzamento massiccio della rete di protezione sanitaria che questa città e questa regione meritava. Siamo sempre dietro – continua il sindaco di Napoli – o a proclami o annunci allarmistici o a ordinanze che si revocano e si rimettono e ogni volta si scarica la responsabilità esclusivamente sui cittadini, sulle attività commerciali e sulle attività produttive. Sposta il tiro, vinte le elezioni il presidente torna nuovamente a mettere in campo le azioni che faceva prima, ma – conclude – non risponde a questi temi che a nostro avviso sono centrali”.