Covid-19 durante la gravidanza fa aumentare il rischio di parto prematuro

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L’infezione da Sars-CoV-2 durante la gravidanza può aumentare fino al 60 per cento il rischio di parto prematuro. Lo documenta uno studio, pubblicato sulla rivista The Lancet Regional Health – Americas, condotto dagli scienziati dell’Universita’ della California a San Francisco, che hanno valutato gli impatti della pandemia sulle donne in gravidanza. Il team, guidato da Deborah Karasek, ha analizzato le 240.157 nascite tra luglio 2020 e gennaio 2021, documentate dai certificati di nascita della California Vital Statistics. Circa il 3,7 per cento delle donne considerate aveva riportato una diagnosi di Covid-19 durante la gestazione. Il tasso di parti pretermine per le donne che avevano avuto l’infezione era dell’11,8 per cento, contro l’8,7 per cento per le pazienti che non avevano contratto il nuovo coronavirus.
Stando ai risultati del gruppo di ricerca, il rischio di parto dopo meno di 32 settimane di gestazione risulta del 60 per cento più elevato tra le mamme che durante la gravidanza avevano avuto l’infezione. Allo stesso tempo, è stato registrato un aumento del 40 per cento della probabilità di portare a termine una gravidanza a meno di 37 settimane di gestazione per le donne incinte con Covid-19. Per le pazienti con ipertensione, diabete e/o obesità, l’infezione da Sars-CoV-2 era invece associata a un aumento del 160 per cento del rischio di parto prematuro. “Il parto anzitempo è associato a molte difficoltà per madri e figli – osserva Karasek – i nostri risultati indicano l’importanza delle misure preventive tra le donne in gravidanza. Le mamme possono manifestare preoccupazione sui vaccini antiCovid e la salute dei loro bimbi, per questo è fondamentale instaurare un dialogo aperto e sincero con un esperto”. Lo scorso 30 luglio, aggiunge la scienziata, è stata pubblicata una guida aggiornata dell’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG), in cui si raccomandano le vaccinazioni per le donne in dolce attesa. Come limite dello studio, gli autori riconoscono l’impossibilità di determinare in che momento della gravidanza le donne avessero contratto l’infezione da nuovo coronavirus e quanto fosse acuta la manifestazione dei sintomi. Questi dettagli sono in fase di analisi tramite altre ricerche, concludono gli scienziati, perché rappresentano uno strumento importante per comprendere i meccanismi con cui Covid-19 influenza il rischio di nascite premature.