Covid in Campania, Cgil, Cisl e Uil a De Luca: Basta messaggi, vogliano un confronto vero o sarà mobilitazione

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“Egregio presidente, nel ricevere la sua nota abbiamo per un momento sperato che si trattasse del tanto atteso riscontro alle nostre innumerevoli richieste di confronto che, da aprile ad oggi, sono rimaste inevase. Invece, la richiesta di contributi ad un nuovo Piano socio-economico per affrontare l’emergenza sanitaria Covid-19 appare quantomeno paradossale”. Inizia così la lettera con la quale i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Campania Nicola Ricci, Doriana Buonavita e Giovanni Sgambati rispondono a quella del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, recapitata nella giornata di sabato, in cui si invitavano le organizzazioni sindacali a far pervenire entro oggi, lunedì 26 ottobre, “contributi utili alla costruzione di proposte da sottoporre al Governo”. I sindacati fanno notare che si tratta dello “stesso copione di ciò che accadde per il primo Piano socio-economico varato dalla Regione Campania durante il lockdown di marzo”. Questa volta, però, Cgil, Cisl e Uil Campania non ci stanno e chiedono a De Luca “un confronto urgente, anche in videoconferenza, non più differibile”. Nella lettera indirizzata a De Luca, Cgil, Cisl e Uil Campania ricordano come “già in più occasioni il sindacato non ha fatto mancare i propri contributi scritti, la prima volta il 17 aprile e, ancora, il 28 maggio, utili ad affrontare l’emergenza sanitaria e, tuttora validi. Ora che attraversiamo un’auspicabile fase di rilancio, che rischia di essere inevitabilmente compromessa dalla situazione di piena emergenza, sia dal punto di vista sanitario che economico – scrivono Ricci, Buonavita e Sgambati – riteniamo non più differibile un confronto leale e costruttivo che guardi al bene dell’intera collettività campana e sia in grado di scongiurare gli effetti devastanti della pandemia, che nessuno può pensare di fronteggiare da solo. In quella sede saremo ben lieti di illustrarle e condividere le nostre proposte su come affrontare al meglio la fase emergenziale, non potendo in alcun modo immaginare che la concertazione istituzionale possa esaurirsi in un mero esercizio di stile basato su scambi epistolari. Confidando nella sua sensibilità politica, restiamo in attesa di urgente convocazione, in mancanza della quale non escludiamo nei prossimi giorni iniziative di mobilitazione di categorie e confederazione”, concludono Ricci, Buonavita e Sgambati.