Un team di ricerca tutto italiano evidenzia come le varianti genetiche in grado di proteggere dalla malaria potrebbero fornire protezione anche per l’infezione da SARS-CoV-2. A scoprire la relazione genetica tra la malattia tropicale e il Covid è stato il team di Computational and Chemistry Biology dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino con l’Istituto Giannina Gaslini di Genova ed il Policlinico di Palermo. Lo studio è stato pubblicato su Frontiers in Medicine e fornisce nuovi elementi sulla relazione genetica tra ospite e Covid-19. La teoria del team di ricerca è che i geni che sono in grado di proteggere la popolazione dall’infezione malarica possano fornire una forma di protezione anche per l’infezione da SARS-CoV-2. “Si è ottenuta una connessione molto chiara: nei territori dov’erano più frequenti i morti di malaria all’inizio del secolo scorso, meno frequentemente si sono registrati oggi i malati di Covid, e viceversa”, spiega uno degli autori dello studio, Antonio Amoroso, genetista dell’ospedale Molinette e dell’Università di Torino. Il lavoro ipotizza una correlazione inversa di alcune varianti in geni associati all’insorgenza della malaria con la diffusione del Covid-19, suggerendo che tali varianti a livello genetico possano conferire una protezione dall’infezione del coronavirus. In sintesi è stato evidenziato come nelle zone che in passato sono state colpite dalla malaria, l’incidenza del Covid-19 è stata molto inferiore.