La Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aja ha condannato l’ex vicepresidente del Congo, Jean-Pierre Bemba, per assassinio, stupro e saccheggio in quanto comandante delle truppe che commisero atrocità continue e generalizzate nella Repubblica Centrafricana nel 2002 e 2003.
E’ la prima volta che la Cpi condanna un imputato per il ruolo avuto in quanto comandante militare di un esercito. Ed è anche la prima volta che la Corte focalizza una sentenza sugli stupri di massa usati come arma di guerra in un conflitto.
Bemba, 53 anni, è la personalità di maggior prestigio finora condannato dalla Cpi. Alla lettura della sentenza è rimasto impassibile. Successivamente il suo avvocato difensore ha detto che presenterà appello. Le milizie agli ordini di Bemba appartenevano al Movimento per la liberazione del Congo e furono inviate in Congo a sostegno del presidente Ange-Feliz Patasse, attaccato dai ribelli di Francois Bozize. Che peraltro riuscirono a rovesciare Patasse.
La Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aja ha condannato l’ex vicepresidente del Congo, Jean-Pierre Bemba, per assassinio, stupro e saccheggio in quanto comandante delle truppe che commisero atrocità continue e generalizzate nella Repubblica Centrafricana nel 2002 e 2003.
E’ la prima volta che la Cpi condanna un imputato per il ruolo avuto in quanto comandante militare di un esercito. Ed è anche la prima volta che la Corte focalizza una sentenza sugli stupri di massa usati come arma di guerra in un conflitto.
Bemba, 53 anni, è la personalità di maggior prestigio finora condannato dalla Cpi. Alla lettura della sentenza è rimasto impassibile. Successivamente il suo avvocato difensore ha detto che presenterà appello. Le milizie agli ordini di Bemba appartenevano al Movimento per la liberazione del Congo e furono inviate in Congo a sostegno del presidente Ange-Feliz Patasse, attaccato dai ribelli di Francois Bozize. Che peraltro riuscirono a rovesciare Patasse.