Cpr, Consob Patentino Reputazionale

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di Annamaria Spina

Negli articoli che propongo su questa rubrica, intendo lanciare proposte nuove, capaci di valorizzare l’etica come forza economica, traducendo la reputazione, la trasparenza e la fiducia in strumenti concreti di misurazione e sviluppo. In questa prospettiva nasce l’idea del “CPR: Consob Patentino Reputazionale”, che si accompagna alla proposta di un Sistema Integrato di Valutazione della Reputazione Finanziaria (SIVRF) come nuovo paradigma della vigilanza etica e predittiva.

La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB), istituita nel 1974, è il principale organismo di vigilanza dei mercati finanziari italiani, incaricato di garantire la trasparenza, la correttezza e l’integrità del mercato dei capitali, così da tutelare gli investitori, assicurare la regolarità delle negoziazioni e contribuire alla stabilità complessiva del sistema finanziario nazionale. La CONSOB, concepita come autorità indipendente, ha come missione centrale quella di prevenire comportamenti opportunistici o pratiche scorrette, esercitando controlli sugli operatori e sulla qualità delle informazioni diffuse al mercato. Nel corso degli anni, la sua funzione, inizialmente focalizzata sulla vigilanza della Borsa italiana e dei mercati regolamentati, si è progressivamente estesa, includendo anche gli intermediari finanziari, le società di gestione del risparmio, i consulenti e la valutazione complessiva della condotta degli operatori, così da garantire un equilibrio tra efficienza dei mercati, trasparenza e tutela dei risparmiatori. In termini istituzionali, la CONSOB è chiamata a conciliare due principi apparentemente antitetici: da un lato, garantire la libertà del mercato e l’autonomia decisionale degli operatori, dall’altro, prevenire fenomeni di asimmetria informativa, conflitti d’interesse e pratiche scorrette che potrebbero minare la fiducia degli investitori e la stabilità del sistema finanziario. Questo duplice ruolo, definito dalla legge istitutiva e rafforzato dalle direttive europee, richiede una sorveglianza capillare e metodologicamente sofisticata, in grado di integrare dati finanziari, comportamentali e regolatori in strumenti interpretativi avanzati, capaci di orientare sia l’azione dell’Autorità sia le scelte di investimento del mercato.

Nell’attuale contesto finanziario, caratterizzato da interconnessioni globali, volatilità dei flussi di capitale, sofisticazione dei prodotti e crescente rapidità delle informazioni, la CONSOB non può più limitarsi agli strumenti tradizionali di vigilanza, quali ispezioni, sanzioni e comunicazioni obbligatorie. Se da un lato tali strumenti restano indispensabili per l’applicazione delle norme, dall’altro risultano parziali rispetto alla complessità del mercato, non permettendo una valutazione sintetica e comparabile della condotta complessiva degli operatori, né consentendo un orientamento predittivo della vigilanza. In tale prospettiva, la necessità di disporre di strumenti in grado di sintetizzare comportamenti, trasparenza e affidabilità degli operatori in metriche oggettive, aggiornate e pubbliche, appare evidente. In questo preciso contesto, si propone il Sistema Integrato di Valutazione della Reputazione Finanziaria (SIVRF), concepito come un dispositivo metodologicamente rigoroso e immediatamente applicabile, capace di tradurre la complessità dei comportamenti dei soggetti regolati in un indice sintetico, numerico e pubblico, finalizzato a guidare le decisioni regolatorie, migliorare la trasparenza e consolidare la fiducia nel mercato. Tale strumento, pur basandosi su dati già disponibili alla CONSOB, li organizzerebbe secondo criteri sistematici, coerenti e confrontabili, generando una metrica economica della reputazione senza precedenti a livello nazionale o internazionale. La CONSOB, sebbene già dotata di strumenti ispettivi, sanzionatori e di monitoraggio, trarrebbe vantaggio dall’introduzione di un indicatore sintetico che completi le tradizionali metriche patrimoniali e di compliance. L’assenza di una misura aggregata della reputazione comporta, infatti, margini di asimmetria informativa tra operatori e investitori, riduce la capacità della CONSOB di indirizzare strategicamente le risorse di vigilanza e limita la sua funzione predittiva nella prevenzione dei rischi sistemici.

Il SIVRF, Sistema Integrato di Valutazione della Reputazione Finanziaria, si propone come strumento capace di colmare questa lacuna, trasformando dati oggettivi in un punteggio numerico ufficiale che rifletta simultaneamente la trasparenza informativa, la compliance normativa, la governance interna, il comportamento di mercato e la collaborazione con l’Autorità. Tale indice consentirebbe agli investitori, agli operatori e alla CONSOB stessa di disporre di una base oggettiva, confrontabile e tempestiva per decisioni regolatorie, strategiche e di investimento. In tale prospettiva il SIVRF potrebbe rappresentare un vero e proprio architrave reputazionale dell’intero sistema finanziario, un dispositivo capace di tradurre in forma numerica e comparabile la condotta etica e operativa dei soggetti vigilati. Il suo valore non si limiterebbe alla dimensione sanzionatoria o premiale ma assumerebbe una funzione di orientamento strategico, fungendo da bussola per la costruzione di una cultura finanziaria fondata sull’affidabilità e sulla reputazione come asset economico primario.

L’adozione del SIVRF genererebbe vantaggi concreti per la CONSOB, rafforzandone l’efficienza, la legittimità e l’abilità di indirizzo strategico. Da un punto di vista operativo, l’indice permetterebbe di razionalizzare le risorse di vigilanza, concentrandole sugli operatori a maggiore rischio reputazionale, riducendo la dispersione dei controlli e aumentando la tempestività delle azioni correttive. Sul piano istituzionale, il SIVRF contribuirebbe a ridurre il contenzioso, poiché le decisioni basate su un punteggio oggettivo e pubblicamente accessibile risulterebbero meno contestabili e più trasparenti, restituendo all’Autorità un’aura di imparzialità e di autorevolezza scientifica. Infine, sul piano strategico, la CONSOB acquisirebbe un vantaggio competitivo internazionale, diventando la prima autorità al mondo a integrare la dimensione reputazionale come parametro ufficiale di valutazione e vigilanza.

Per completare la funzione del SIVRF, la CONSOB potrebbe introdurre un ulteriore strumento, complementare e simbolicamente potente: il CPR – CONSOB Patentino Reputazionale. Il CPR sancirebbe formalmente la condotta virtuosa degli operatori, certificando i punteggi più elevati del SIVRF e riconoscendo, attraverso un documento ufficiale, il rispetto continuativo di standard etici, informativi e gestionali di eccellenza. In tal modo, la reputazione, finora percepita come variabile immateriale e soggettiva, verrebbe trasformata in un valore tangibile, riconosciuto e comunicabile al mercato. Il CPR, oltre a rappresentare un sigillo di integrità istituzionale, fungerebbe da marchio di qualità regolatoria, favorendo una competizione positiva tra gli operatori e incentivando la trasparenza come leva di vantaggio competitivo. Le società e gli intermediari dotati di CPR godrebbero di un effetto reputazionale moltiplicatore, che si tradurrebbe in una maggiore fiducia da parte degli investitori, in un minor costo reputazionale del capitale e in una più solida percezione di affidabilità nei mercati internazionali. Parallelamente, il CPR rafforzerebbe il prestigio della CONSOB, che diventerebbe così non soltanto ente di vigilanza ma anche autorità di certificazione della qualità reputazionale, un ruolo evolutivo che ne amplierebbe la funzione economica e istituzionale.

Il binomio SIVRF-CPR potrebbe essere introdotto gradualmente, secondo un piano di attuazione articolato in tre fasi: una prima fase di sviluppo metodologico e test su un campione pilota di società quotate, con valutazione ex post delle correlazioni tra reputazione e performance economico-finanziaria; una seconda fase di estensione a intermediari, consulenti e società di gestione, con pubblicazione di linee guida e codici di condotta reputazionale; una terza fase di rilascio ufficiale dei CPR, con una cerimonia pubblica di attribuzione che rafforzerebbe il valore simbolico e mediatico del riconoscimento. In questo senso, la CONSOB assumerebbe un ruolo pionieristico, anticipando l’evoluzione naturale delle autorità di vigilanza da organi di controllo a istituzioni di certificazione reputazionale, capaci di integrare etica, trasparenza e analisi quantitativa.

La vera economia, non si fonda solo sul capitale ma sulla credibilità di chi lo gestisce e la trasparenza è l’unica vera eleganza morale del sistema.