Credito d’imposta automatico e zone economiche speciali

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Semplificazione, incentivi, eccellenze: sono tre le parole chiave dell’assessorato regionale alle Attività Produttive. Amedeo Lepore, apprezzato docente di Storia Economica alla Seconda Università di Napoli, che dai primi giorni di luglio ha assunto la responsabilità del settore le ripete più volte, quasi fossero un mantra. Sa bene che l’incarico che gli è stato affidato non è di quelli facili. Del resto la situazione di crisi in cui negli ultimi anni è crollata la Campania è sotto gli occhi di tutti. Lui però ha deciso di guardare al bicchiere dalla parte più colma d’acqua. E lo ha fatto dando inizio ad un tour sul territorio alla scoperta del mondo produttivo della Regione.

Amedeo LeporeIl viaggio tra le aziende

E’ un modo – spiega Lepore – per valorizzare le esperienze di maggiore dinamismo della Campania, quelle che ce l’hanno fatta malgrado la crisi e che possono rappresentare un elemento di innovazione oltre che un esempio da seguire”. Il concetto basilare è che “la regione non ha solo problemi ma anche grandi capacità e opportunità che vanno messe a sistema. Se facciamo questo la Campania può avere futuro rigoglioso”. Parole che rappresentano un rotta di marcia per Palazzo Santa Lucia ma anche un messaggio chiaro all’imprenditoria che discute a Capri del futuro del Mezzogiorno e di questa regione.

La strategia

L’assessorato insomma è pronto a fare la sua parte. L’asse strategico già chiaro ruota intorno a due obiettivi. Il primo, come detto, è “quello di puntare sulle attività più dinamiche, sulle imprese di eccellenza, per dare forza all’idea di una regione in cammino che sfati il senso comune delle difficoltà e della crisi”. Il secondo invece si fonda sulla visione della crisi come “opportunità di sviluppo e non come mera richiesta di interventi assistenziali”. Da questa visione Lepore ha iniziato a muovere i primi passi di un cammino che porterà in breve tempo “all’indicazione di una agenda per la competitività e per lo sviluppo produttivo”.

I primi provvedimenti

I punti di quest’idea strategica riguardano “innanzitutto una politica dei fattori che serva a dare impulso non ai singoli comparti dell’economia campana ma a tutte le attività produttive fornendo opportunità di crescita e di investimento trasversali tra i vari settori”. A questa scelta è legato il primo grande provvedimento adottato dal consiglio regionale, ossia la legge sulla semplificazione. Un testo approvato in tempi record, esulta l’assessore, “solo quattro giorni contro gli anni delle passate legislature”.

La semplificazione

La legge si compone di tre parti: una di semplificazione normativa, un’altra per la sburocratizzazione e l’ultima dedicata all’assistenza alle imprese. Cuore centrale del primo filone è la prevista predisposizione di testi unici in tutti i settori vitali della regione, quelli delle attività produttive, del commercio, dell’agricoltura, del turismo e dell’energia. “Questo – spiega ancora Lepore – servirà a fare ordine nella produzione legislativa consentendo alle aziende di avere un unico riferimento normativo regionale”. Un obiettivo a cui si collegano le norme della seconda parte della legge dedicata alla semplificazione delle procedure. Tra le novità più importanti, in questo caso, c’è sicuramente l’introduzione di un termine chiaro per la conclusione di tutti i procedimenti amministrativi, quello di novanta giorni, trascorso il quale potranno scattare provvedimenti sanzionatori con decurtazione di premi e indennità a carico dei dirigenti inadempienti. “Altro punto qualificante di questa legge – spiega ancora l’assessore – è il riordino delle procedure di avvio di impresa. Togliamo di mezzo autorizzazioni, licenze, concessioni non costitutive, permessi o nulla osta e riportiamo tutto a due soli obblighi di legge, la Scia, segnalazione certificata di inizio attività, e la Sia, segnalazione di inizio attività. In questo modo razionalizziamo il processo eliminando procedure inutili che alimentano quell’inefficienza dietro cui si annida l’intermediazione. Al contrario noi vogliamo “disintermediare” il più possibile nel rapporto con cittadini e imprese”.

Via l’Albo di imprese artigiane

Nella stessa ottica la legge prevede la soppressione dell’Albo delle imprese artigiane, che viene sostituito dal Registro delle Imprese, e delle Commissioni provinciali e regionale per l’artigianato. Strutture il cui mantenimento costava a Palazzo Santa Lucia la bellezza di 860mila euro all’anno. Vengono poste in capo alle Camere di commercio le procedure di annotazione, modificazione e cancellazione delle imprese artigiane nella sezione speciale del registro delle imprese. Vengono, inoltre, ridefiniti funzioni e compiti dell’Osservatorio Regionale dell’Artigianato che, spiega Lepore, “avrà l’incarico di costruire linee strategiche su questo settore e non interventi di piccolo cabotaggio”.

Lo sportello unico

L’ultima parte della legge riguarda la nascita dello sportello unico regionale per le Attività Produttive che rappresenterà un po’ “l’ufficio di garanzia per cittadini e imprese contro ogni angheria dell’amministrazione pubblica”. Sarà l’interfaccia unica per gli imprenditori che saranno così seguiti in tutte le fase del processo di creazione di un’impresa, dall’avvio, alla produzione di autorizzazioni, alla nascita dell’esercizio vero e proprio. Il Surap coordinerà gli sportelli comunali e delle Asi, fornirà informazioni alle imprese e sarà responsabile della chiusura del procedimento. “L’obiettivo – dice l’assessore – è quello della standardizzazione delle procedure al fine di coordinarle e portarle a sistema. E’ questo solo un primo provvedimento a cui ne seguiranno altri che siamo già pronti a attuare”.

Credito di imposta

La legge sulla semplificazione, come detto, è solo il primo passo verso il rilancio dell’economia campana. Il prossimo, uno dei più importanti, porta direttamente alla introduzione di un credito di imposta automatico. Una misura che richiede l’impegno di risorse che la Regione ha già individuato ma anche un accordo col governo centrale. “Abbiamo avviato con Roma un confronto serrato affinché questo strumento possa essere messo a disposizione di tutte le imprese meridionali – continua Lepore – e siamo decisi a giocarci in prima fila questa la partita fino in fondo”.

Due miliardi di Fondi Ue

La consapevolezza è che in ballo c’è il futuro della Regione e probabilmente anche dell’intero Mezzogiorno. Ecco perché Palazzo Santa Lucia sta guardando con molta attenzione alla programmazione dei fondi europei, sia quelli del ciclo 2007-2013 che quelli 2014- 2020. Sul primo punto il faro è acceso sul nodo di “quel 25% del cofinanziamento nazionale decurtato alle Regioni dell’obiettivo della convergenza, che per la Campania vale circa 2 miliardi di euro”. Tanti soldi che, spiega l’assessore, una volta riassegnati, potranno servire a sostenere il credito di imposta. Sul secondo fronte di spesa invece uno degli obiettivi principali è quello di dare impulso ai settori di punta dell’economia campana: aerospazio, agroalimentare, trasporti e automotive”.

Le Zone Economiche Speciali

E a tal proposito sempre col governo si sta ragionando della nascita di “zone economiche speciali” in Campania. “Siamo convinti – spiega Lepore – che le zone portuali e retroportuali di Napoli e Salerno possano essere due validi casi in cui sperimentare le Zes”.

L’attrazione di capitali

Infine c’è il capitolo che riguarda l’attrazione degli investimenti, un punto dolente fino a oggi per la Regione, sia a causa della palude burocratica sia a causa del fattore criminalità. Da qui l’idea di creare lo sportello unico per le imprese, di avviare la riforma dei consorzi di sviluppo industriale e di dar vita ad un facilitatore, cioè ad una struttura “che accompagni gli investitori, soprattutto quelli stranieri, dal momento in cui arrivano sul territorio per verificare le possibilità di business fino alla concretizzazione del loro investimento”.

Credito e sicurezza

Si immaginano inoltre nuove forme di credito “per le quali chiediamo un impegno a tutti soggetti che operano in questo campo” e, per ciò che riguarda la sicurezza, l’estensione dell’Integrity Pact così come ha già fatto ad Amburgo. “Su quest’ultimo fronte stiamo lavorando con grande slancio – conclude Lepore – Non a caso uno dei primi provvedimenti adottati è stata la nomina di Franco Malvano quale responsabile dello sportello regionale Antiracket. In linea generale comunque tutta la nostra attività è finalizzata a realizzare un’agenda per la competitività e lo sviluppo attraverso una strategia concreta e operativa. La legge di Gresham dice che “la moneta cattiva scaccia quella buona”. Alla fine di questo lavoro mi piacerebbe poter dire che siamo riusciti in Campania a invertire questo vecchio assioma economico. Che la moneta buona scacci quella cattiva”.