Criminalità, Gabrielli: Profondo senso di insicurezza sociale nel Paese

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“Provo amarezza nel vedere un Paese che sta perdendo sempre più credibilità nelle istituzioni. Un Paese che non è sulla soglia del baratro sotto il profilo della sicurezza, ma in cui c’è comunque un profondo senso di insicurezza, basta sentire la gente”. Questo lo sfogo del Capo della Polizia, Franco(Rpt Franco) Gabrielli, che ha partecipato ad Aversa (Caserta) ad una cerimonia in ricordo del giudice Rosario Livatino, assassinato dalla mafia. “Ciò deriva da vari fattori – ha proseguito Gabrielli – ma credo soprattutto da questa rappresentazione persistente, quasi nichilista, per cui le istituzioni vanno primariamente distrutte. Questa è miopia e follia e spesso è legata ad interessi di parte e di bottega”. Il prefetto Gabrielli ha parlato di “un’insicurezza sociale, su cui incidono molti fattori, come la condizione economica, ma anche quella psicologica, legata ad una precarietà di fondo. Oggi i figli hanno la quasi certezza di vivere peggio dei padri. Questa percezione di insicurezza si ha perché le comunità vivono sempre più la distanza con le istituzioni; e di certo su ciò incide questa sorta di cupio dissolvi, questa continua esasperata rappresentazione di negatività, di cui un esempio è la solita frase, dall’elevato tasso di ipocrisia, che viene detta quando il potente di turno o il colletto bianco viene fatto oggetto di indagini giudiziarie: “Ho piena fiducia nella magistratura’”. “Le istituzioni vanno salvaguardate e non cambiate – ha concluso il Capo della Polizia – perché si cambiano le persone ma non le istituzioni; e va recuperata quella credibilità che era un valore tanto sentito dal giudice Livatino. Altrimenti il Paese vivrà un periodo molto difficile. Già questo lo è, tra minacce della criminalità organizzata e minacce terroristiche che fino adesso, e sottolineo fino adesso, non ci hanno coinvolto” .