Crisi, in povertà assoluta una giovane casalinga su 5: maglia nera al Sud

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Una giovane casalinga su cinque, il 20% di questa fascia di età, vive in povertà assoluta in Italia nel 2015. Si tratta di un’incidenza molto superiore a quella delle occupate della stessa età 15-34 anni (5,3%) e a quella delle casalinghe più anziane, oltre i 64 anni (4,8%). Complessivamente, stima l’Istat, sono più di 700mila le casalinghe in povertà assoluta, cioè quelle che non possiedono un reddito sufficiente a garantirsi l’acquisto di un paniere di beni e servizi essenziali per una vita dignitosa, il 9,3% del totale delle casalinghe.

La situazione economica delle casalinghe è generalmente “peggiore di quella delle occupate perché le casalinghe vivono maggiormente in famiglie monoreddito e quindi sono più esposte al rischio di povertà, soprattutto nel Sud”, spiega l’Istat. Così quasi la metà delle casalinghe (47,4%) afferma che le risorse economiche della famiglia sono scarse o insufficienti, tra le occupate la quota scende al 30,8%. Solo il 37,7% delle casalinghe possiede il bancomat e/o la carta di credito. La situazione migliora per le casalinghe laureate (75%), per quelle che risiedono al Nord (52,3%) e per le fascia di età da 45 a 54 anni.