Crociere: Italia leader nel Mediterraneo ma la Spagna avanza. Napoli settimo porto d’Europa

150

Italia medaglia d’oro delle crociere nel Mediterraneo con circa il 40 per cento del traffico complessivo. Un anno d’oro: prevista – ma il conto si farà alla fine dell’anno – una crescita sia nel numero dei passeggeri (poco oltre i 12 milioni, più 8,8% sul 2018) sia per le toccate nave (4.857, più 3,2%). Sono alcune anticipazioni di Italian Cruise Watch fornite in vista della nona edizione di Italian Cruise Day, forum nazionale del settore con oltre duecento operatori, in programma a Cagliari venerdì 18 ottobre. Nove gli scali italiani nella top 20 dei porti crocieristici mediterranei, quattro sono tra i primi dieci. Civitavecchia manterrà la seconda posizione alle spalle di Barcellona sia per numero di passeggeri (2,56 milioni, più 4,94% rispetto al 2018), sia di toccate nave (827, più 8,82). Le altre in classifica: Venezia quinta, Genova sesta, Napoli settima. Poi Livorno (11/a), Savona (15/a), La Spezia (16/a), Bari (18/a) e Palermo (19/a). A livello regionale la Liguria riguadagnerà a fine 2019 la prima posizione per traffico crocieristico con 2,89 milioni di passeggeri in otto scali superando il Lazio, al secondo posto con 2,57 milioni di persone a bordo nonostante il più 4,9% rispetto al 2018. Sul terzo gradino del podio il Veneto con 1,55 milioni di passeggeri. “Un comparto che cresce nel mondo e anche in Italia – ha spiegato Francesco Di Cesare di Risposte Turismo – e sono numeri che danno l’idea di un settore che sta andando molto bene. Dopo anni nei quali la soglia degli 11 milioni di passeggeri sembrava un limite invalicabile, il 2019 registra una significativa accelerazione. Gli investimenti e l’impegno degli operatori e la favorevole morfologia e la ricchezza storica-artistica e paesaggistica, hanno contribuito a determinare la leadership italiana a livello mediterraneo ed europeo”. Attenzione però alla Spagna: in cinque anni ha dimezzato il gap di traffico passando dai 7,3 milioni di passeggeri del 2014 ai 9,7 milioni del 2018.