Crowdfunding, la napoletana DeRev nella top five d’Europa

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   (ANSA) – NAPOLI, 3 MAR – C’è l’italiana DeRev fra le cinque principali piattaforme di crowdfunding in Europa: a stilare la classifica è il nuovo rapporto “FACE Entrepreneurship”, il progetto finanziato dall’Unione Europea con fondi Horizon 2020 e sviluppato da Startup Europe nel quale convergono la Commissione Europea e i maggiori player dell’innovazione del Vecchio Continente, tra cui Orange, European Investment Bank e Cambridge. Le altre quattro piattaforme sono Companisto (Germania), Goteo (Spagna), KissKissBankBank (Francia) e Crowdcube (Regno Unito).

   Le cinque piattaforme – secondo il rapporto – sono quelle che meglio rispondono in Europa alle esigenze dei giovani e alle opportunità offerte dal crowdfunding. DeRev è una start up innovativa fondata nel 2012 da Roberto Esposito; ha sede a Napoli e Milano e nel giro di tre anni ha inanellato una serie incredibile di record, a cominciare dalla più grande campagna di crowdfunding mai realizzata in Italia, quella lanciata nel marzo 2013 per la ricostruzione della Città della Scienza di Napoli, distrutta da un incendio: l’obiettivo era di raccogliere centomila euro ma finora è stato largamente superato con una raccolta di 1,463 milioni di euro e oltre ventimila adesioni.

   DeRev ha ricevuto nel 2012 un investimento di 1,25 milioni di euro da Vertis Venture e da Withfiunders e, all’inizio del 2014, un secondo investimento (300.000 euro) da Digital Magics, venture incubator quotato su Aim di Borsa Italiana, che oggi detiene il 17,5% del capitale. In tre anni, DeRev ha ricevuto oltre 18.000 proposte di campagne di crowdfunding, ne ha fatte partire circa tremila (soprattutto nel campo della creatività, cultura, arte, sport, politica, attività no profit, opere civiche e sociali), raccogliendo oltre cinque milioni di euro. Oltre 1.500 progetti – sottolinea Esposito – sono stati realizzati con successo. Alla piattaforma e al network dei social media di DeRev, con le declinazioni in canali e pagine tematiche e territoriali, fa riferimento una community di sei milioni di iscritti, per il 95% italiani.

   “Essere inseriti fra le prime cinque piattaforme di crowdfunding d’Europa – dice Esposito – è il riconoscimento di un processo in essere e che si sostanzia nel grande interesse che raccogliamo all’estero intorno alle nostre attività. Sarà un’ulteriore spinta all’internazionalizzazione, in questa fase in Europa; un incentivo ad aprirci e a essere presenti su altri mercati, oltre a quello domestico”. Le prime tappe – anticipa Esposito – saranno la Germania e l’Olanda. “Essere sui mercati internazionali – aggiunge Esposito – cambierà le nostre strategie: i volumi sono maggiori, i comportamenti degli utenti sono diversi e non saremo più generalisti. Ci sono settori nei quali noi italiani siamo più bravi di altri e riusciamo a fare la differenza. Sono quelli del crowndfunding civico, dell’arte, dell’agroalimentare, dei beni e dell’industria culturale; e su quelli punteremo per continuare a crescere”. 

   (ANSA) – NAPOLI, 3 MAR – C’è l’italiana DeRev fra le cinque principali piattaforme di crowdfunding in Europa: a stilare la classifica è il nuovo rapporto “FACE Entrepreneurship”, il progetto finanziato dall’Unione Europea con fondi Horizon 2020 e sviluppato da Startup Europe nel quale convergono la Commissione Europea e i maggiori player dell’innovazione del Vecchio Continente, tra cui Orange, European Investment Bank e Cambridge. Le altre quattro piattaforme sono Companisto (Germania), Goteo (Spagna), KissKissBankBank (Francia) e Crowdcube (Regno Unito).

   Le cinque piattaforme – secondo il rapporto – sono quelle che meglio rispondono in Europa alle esigenze dei giovani e alle opportunità offerte dal crowdfunding. DeRev è una start up innovativa fondata nel 2012 da Roberto Esposito; ha sede a Napoli e Milano e nel giro di tre anni ha inanellato una serie incredibile di record, a cominciare dalla più grande campagna di crowdfunding mai realizzata in Italia, quella lanciata nel marzo 2013 per la ricostruzione della Città della Scienza di Napoli, distrutta da un incendio: l’obiettivo era di raccogliere centomila euro ma finora è stato largamente superato con una raccolta di 1,463 milioni di euro e oltre ventimila adesioni.

   DeRev ha ricevuto nel 2012 un investimento di 1,25 milioni di euro da Vertis Venture e da Withfiunders e, all’inizio del 2014, un secondo investimento (300.000 euro) da Digital Magics, venture incubator quotato su Aim di Borsa Italiana, che oggi detiene il 17,5% del capitale. In tre anni, DeRev ha ricevuto oltre 18.000 proposte di campagne di crowdfunding, ne ha fatte partire circa tremila (soprattutto nel campo della creatività, cultura, arte, sport, politica, attività no profit, opere civiche e sociali), raccogliendo oltre cinque milioni di euro. Oltre 1.500 progetti – sottolinea Esposito – sono stati realizzati con successo. Alla piattaforma e al network dei social media di DeRev, con le declinazioni in canali e pagine tematiche e territoriali, fa riferimento una community di sei milioni di iscritti, per il 95% italiani.

   “Essere inseriti fra le prime cinque piattaforme di crowdfunding d’Europa – dice Esposito – è il riconoscimento di un processo in essere e che si sostanzia nel grande interesse che raccogliamo all’estero intorno alle nostre attività. Sarà un’ulteriore spinta all’internazionalizzazione, in questa fase in Europa; un incentivo ad aprirci e a essere presenti su altri mercati, oltre a quello domestico”. Le prime tappe – anticipa Esposito – saranno la Germania e l’Olanda. “Essere sui mercati internazionali – aggiunge Esposito – cambierà le nostre strategie: i volumi sono maggiori, i comportamenti degli utenti sono diversi e non saremo più generalisti. Ci sono settori nei quali noi italiani siamo più bravi di altri e riusciamo a fare la differenza. Sono quelli del crowndfunding civico, dell’arte, dell’agroalimentare, dei beni e dell’industria culturale; e su quelli punteremo per continuare a crescere”.