Csm, attesa per la nomina del capo della Procura di Napoli

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Fari puntati sulla Procura di Napoli: la settimana che si apre al Csm vedra’ al centro del dibattito l’ufficio giudiziario partenopeo, con l’avvio dei lavori sulla pratica Consip, aperta in Prima Commissione, e la conclusione di quelli della Quinta, competente sugli incarichi direttivi, chiamata a presentare le sue proposte per la nomina del nuovo capo dei pm napoletani. Gia’ lunedi’ il caso Consip tornera’ all’attenzione dei laici e dei togati dell’organo di autogoverno della magistratura: sul tavolo della Prima Commissione, oltre all’esposto con cui il pg di Napoli Luigi Riello ha chiesto verifiche sulle modalita’ di iscrizione nel registro degli indagati del magistrato Rosita D’Angiolella da parte dei pm Henry John Woodcock e Celestina Carrano, vi saranno anche le carte dei magistrati romani relative all’inchiesta che vede indagato Woodcock per rivelazione di segreto d’ufficio. I relatori della pratica, i togati Luca Palamara e Aldo Morgigni, dopo aver letto gli atti del fascicolo, potrebbero proporre un calendario di audizioni, da svolgere gia’ nelle prossime settimane. Il mandato che il Comitato di presidenza ha assegnato alla Commissione, dopo la trasmissione degli atti e l’autorizzazione all’apertura di una pratica, riguarda anche gli approfondimenti – gia’ sollecitati dal laico Pierantonio Zanettin nel 2015 – relativi all’intercettazione, disposta nell’ambito dell’inchiesta (anche questa condotta dalla Procura di Napoli) Cpl-Concordia – tra il generale della Gdf Michele Adinolfi e l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi. Per quanto riguarda invece la poltrona piu’ alta della Procura napoletana, vacante dallo scorso febbraio – quando Giovanni Colangelo ha lasciato l’incarico per andare in pensione, dopo la riforma che ha riportato a 70 anni il limite d’eta’ per le toghe – la Quinta Commissione dovrebbe, entro la fine della settimana, formulare le proposte che saranno poi al vaglio del plenum. In ‘pole’ per la nomina sono Federico Cafiero de Raho, capo della Procura di Reggio Calabria, e Giovanni Melillo, sostituto pg a Roma, fino a pochi mesi fa capo di gabinetto del ministro della Giustizia Andrea Orlando.