Ctp nel caos, niente stipendi e blocco del servizio

142

“Servizio completamente fermo e lavoratori senza stipendio”. E’ quanto denunciano le segreterie regionali della Campania di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, per la Ctp, azienda del trasporto pubblico che serve l’area metropolitana di Napoli e la provincia di Caserta. “L’allarme, lanciato mesi fa – affermano – è stato completamente ignorato dalla Città Metropolitana di Napoli”, proprietaria dell’azienda. “L’interruzione del servizio avvenuta in queste ore è da addebitare esclusivamente a responsabilità oggettive e all’incapacità gestionale che stanno in capo alla proprietà della Ctp – sottolineano – ossia Città Metropolitana, che non ha saputo individuare soluzioni strutturali per rilanciare l’azienda”. “Ieri dopo l’ennesima riunione tenuta in Città Metropolitana, abbiamo dovuto registrare in tarda serata un comunicato – evidenziano in una nota i sindacati – con il quale si informa che per il pagamento delle retribuzioni di agosto, nessuna soluzione è stata trovata”. “Nello stesso comunicato – aggiungono – si informa che la Ctp provvederà a versare nei prossimi giorni ai dipendenti solamente una quota relativa agli stipendi in questione. Quanto sta accadendo è grave e inaccettabile – proseguono – la politica scellerata di Città Metropolitana sul trasporto pubblico locale non solo è frutto di una manifesta inadeguatezza mostrata dal 2015 a oggi ma, con molta probabilità, di una malcelata volontà di ‘liberarsi’ di una società con ‘troppi problemi’ come la Ctp”. “Oggi, nel corso della riunione avuta in Prefettura, abbiamo stigmatizzato l’assenza di Città Metropolitana – spiegano – una assenza che denota, ancora una volta, la superficialità e l’approssimazione utilizzata finora dalla proprietà nell’affrontare la grave crisi economico-finanziaria della Ctp”. “A seguito del confronto avuto in Prefettura, non avendo avuto garanzie e risposte certe alla vertenza – concludono – abbiamo chiuso negativamente la seconda fase della procedura di conciliazione alla quale seguirà la proclamazione della prima azione di sciopero congiuntamente ad altra azioni di protesta”.