Cultura Crea 2.0, contributi a fondo perduto e finanziamenti per le Pmi del settore. Domande dal 26 aprile

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di Angela Fragnelli*

Una misura concreta che dimostra che con cultura e creatività si creano ricchezza e posti  di lavoro: “Cultura Crea 2.0”. Agevolati, se sono rispettati i parametri di seguito elencati, i settori le cui attività si basano su valori culturali e/o su espressioni artistiche e creative. Tali attività comprendono lo sviluppo, la creazione, la produzione, la diffusione e la conservazione di beni e servizi che incarnano espressioni culturali, artistiche o altre espressioni creative. I settori culturali e creativi comprendono, tra l’altro, l’architettura, gli archivi, le biblioteche, i musei, l’artigianato artistico, l’audiovisivo (compresi film, televisione, videogiochi e multimedia), il patrimonio culturale materiale e immateriale, la musica, la letteratura, le arti dello spettacolo, l’editoria, la radio, le arti visive, il design e la moda. I settori culturali e creativi sono trainanti per l’economia del nostro Paese valgono ben il 6,1% del PIL, con un valore aggiunto di 95,8 miliardi di euro l’anno e 1,5 milioni di occupati.
 Insieme al settore del turismo, i settori culturali e creativi sono tra i più colpiti dall’attuale crisi pandemica, con una percentuale di posti di lavoro a rischio stimata tra lo 0,8 e il 5,5% dell’occupazione in tutti i paesi dell’OCSE. Le misure di distanziamento sociale, in particolare, hanno determinato il blocco totale delle attività dei settori “venue-based”, legati ad eventi e luoghi fisici, come i musei, le arti performative, la musica dal vivo, i festival, il cinema, etc. Il brusco calo delle entrate ha messo a rischio non solo la loro sostenibilità finanziaria ma anche dell’intera catena dei loro fornitori.
Gli effetti della crisi influenzeranno i settori culturali e creativi, insieme al turismo, nei mesi, se non negli anni a venire, pertanto, deve essere questo il momento per cambiare passo, partire da qui per costruire un futuro che sia non solo un ritorno al passato, ma sia invece un’occasione per cambiare e rendere più forte e meno frammentato il sistema, rafforzandone le competenze e le interconnessioni. È in questo contesto che bisogna essere pronti ad innovare. Ed è, in sostanza, la ratio della nuova formulazione del bando “Cultura Crea 2.0”, con il quale il Ministero della Cultura ha istituito un nuovo regime di aiuto a favore delle imprese della filiera culturale e creativa del Mezzogiorno che hanno sofferto durante la pandemia da Covid-19. Le zone interessate sono quelle ubicate nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
All’incentivo Cultura Crea 2.0 sono state destinate risorse per circa 107 milioni di euro ed è prevista una dotazione aggiuntiva di 7 milioni di euro.

Le linee di intervento sono tre:

  • Creazione di nuove imprese nell’industria culturale;
  • Sviluppo delle imprese dell’industria culturale, che finanzia:
  • Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale.

Nel dettaglio:
l’incentivo “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale” ha come obiettivo il sostegno alle micro, piccole e medie imprese (MPMI) dell’industria culturale che vogliono avviare un’attività nei territori su indicati.
Si rivolge alle imprese dell’industria culturale costituite negli ultimi 36 mesi, comprese le cooperative ed ai gruppi di persone fisiche che vogliono costituire una impresa, purché la costituzione avvenga entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni.

Sono finanziabili programmi di investimento fino a 400.000 euro che prevedono la creazione o l’introduzione di prodotti o servizi innovativi in una delle seguenti aree tematiche:

conoscenza: sviluppo o applicazione di tecnologie che permettano di creare, organizzare, archiviare e accedere a dati e informazioni sull’industria culturale;

  • conservazione: sviluppo o applicazione di modalità e processi innovativi per le attività legate a restauro/manutenzione e recupero del patrimonio culturale (restauro, manutenzione, recupero e rifunzionalizzazione);
  • fruizione: modalità e strumenti innovativi di offerta di beni, anche in forma integrata con le risorse del territorio, processi innovativi per la gestione – acquisizione, classificazione, valorizzazione, diffusione – del patrimonio culturale e risorse del territorio; piattaforme digitali, prodotti hardware e software per nuove modalità di fruizione e nuovi format narrativi, di comunicazione e promozione;
  • gestione: sviluppo di strumenti e soluzioni applicative in grado di ingegnerizzare le attività di gestione di beni e attività culturali.

Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono congiuntamente:

  • un finanziamento agevolato a tasso zero, fino al 40% della spesa ammessa
  • un contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammessa

In entrambi i casi il tetto delle agevolazioni è elevabile al 45% per i progetti presentati da imprese femminili, giovanili o in possesso del rating di legalità. Le imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni.

L’incentivo “Sviluppo delle imprese dell’industria culturale e turistica” prevede il sostegno allo sviluppo e al consolidamento delle micro, piccole e medie imprese dell’industria culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e del settore manifatturiero tipico locale.
Si rivolge alle imprese costituite in forma societaria da non meno di 36 mesi, incluse le cooperative, che vogliono presentare progetti di investimento nei settori dell’industria culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tipici locali.Sono finanziabili programmi di investimento fino a 500.000 euro nelle seguenti aree di intervento:

  • servizi per la fruizione turistica e culturale;
  • promozione finalizzata alla valorizzazione delle risorse culturali;
  • recupero e valorizzazione di produzioni tipiche locali.

Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono congiuntamente:

  • finanziamento agevolato a tasso zero fino al 60% della spesa ammessa, elevabile al 65% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità;
  • contributo a fondo perduto fino al 20% della spesa ammessa, elevabile al 25% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità.

Le imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni.
L’incentivo “Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale” punta a sostenere la sviluppo e il consolidamento di imprese e di altri soggetti del terzo settore nelle attività collegate alla gestione di beni, ai servizi e alle attività culturali, anche favorendo forme di gestione integrata.
Si rivolge alle imprese, incluse le cooperative, e ad altri soggetti del terzo settore che avvieranno programmi di investimento fino a 400.000 euro in una o più delle seguenti aree di intervento:

  • attività collegate alla gestione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio;
  • attività collegate alla fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio;
  • attività di animazione e partecipazione culturale.

Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono:

  • un contributo a fondo perduto fino all’80% della spesa ammessa, elevabile al 90% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità. 

Le imprese beneficiarie devono finanziare con risorse proprie la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni.
Tutti i programmi di investimento devono essere avviati successivamente alla presentazione dell’istanza di agevolazione e realizzati entro diciotto mesi dalla data di sottoscrizione del provvedimento di concessione del finanziamento.
Le spese ammissibili devono riferirsi a macchinari, impianti, attrezzature, arredi e mezzi mobili, questi ultimi solo se strettamente necessari al ciclo di produzione o erogazione dei servizi, nonché programmi informatici, brevetti, licenze e marchi correlati al programma di investimento da realizzare, oltre alle opere murarie nel limite del 20% del programma di investimento ritenuto ammissibile.
Sono, altresì, ammissibili le spese di capitale circolante nel limite massimo del 50% delle spese di investimento complessivamente ritenute ammissibili.

Termini e modalità di presentazione delle istanze
Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello, la valutazione dei progetti proposti verrà effettuata secondo l’ordine cronologico di presentazione. Lo sportello sarà aperto a partire dalle ore 12.00 del 26 aprile 2021 fino ad esaurimento fondi. 

*Dottore commercialista