Da Lesbo il Papa porterà a Roma 12 profughi

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Papa Francesco, sul volo di ritorno dall’isola di Lesbo, porterà con sé dodici profughi. Lo apprende l’ANSA. I rifugiati saranno ospitati a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio.

“Voglio dirvi che non siete soli”, e “questo è il messaggio che oggi desidero lasciarvi: non perdete la speranza!”. Immergendosi tra le centinaia di profughi del Moria Camp di Lesbo, papa Francesco ha voluto portare fisicamente oggi la propria vicinanza e solidarietà a chi, spesso in condizioni disperate, fugge da guerre, persecuzioni e privazioni, lanciando un forte appello a che il mondo affronti questa che – ha detto ai giornalisti durante il volo da Roma – è “la catastrofe più grande dopo la seconda guerra mondiale”. 

LA DIRETTA WEB DA TV2000

“Un viaggio diverso dagli altri, segnato dalla tristezza”, ha definito Francesco questa sua visita-lampo a Lesbo, la ‘Lampedusa dell’Egeo’, teatro di tanti drammi di chi cerca di entrare in Europa fuggendo soprattutto dalla guerra siriana. Accolto al suo arrivo dal premier Alexis Tsipras, e costantemente accompagnato dal patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e dall’arcivescovo greco Hieronymos, ai quali di deve l’invito al Pontefice, Francesco ha salutato uno per uno i rifugiati accolti nel campo dell’isola, ascoltato le loro storie, consolato il loro pianto.

“Siamo venuti per richiamare l’attenzione del mondo su questa grave crisi umanitaria e per implorarne la soluzione”, ha detto poi nel suo discorso. “Speriamo che il mondo si faccia attento a queste situazioni di bisogno tragico e veramente disperato, e risponda in modo degno della nostra comune umanità”. Lodando la “generosità” mostrata dal popolo greco, pur nelle difficoltà della sua grave crisi economica, Bergoglio ha rivolto un chiaro appello all’Europa: “Possano i nostri fratelli e le nostre sorelle in questo continente, come il Buon samaritano, venirvi in aiuto in quello spirito di fraternità, solidarietà e rispetto per la dignità umana, che ha contraddistinto la sua lunga storia”. 

TWEET DEL PONTEFICE

I profughi non sono numeri, sono persone: sono volti, nomi, storie, e come tali vanno trattati.

— Papa Francesco (@Pontifex_it) 16 aprile 2016

 Con Bartolomeo e Hieronymos, quindi, Francesco ha firmato una dichiarazione congiunta in cui, rinnovando il richiamo alla comunità internazionale ad affrontare decisamente la crisi umanitaria, si chiedono soluzioni contro i conflitti in corso, la difesa delle minoranze dalle persecuzioni e la fine dei traffici di persone, oltre all’estensione dell’asilo temporaneo e alla concessione dello status di rifugiato a tutti quanti ne siano idonei. Dopo il pranzo con i profughi nel campo, il Papa, insieme agli altri due leader religiosi, nel porto di Mitilene getterà in mare una corona di fiori. Secondo i media greci, Bergoglio ha offerto di portare oggi con sé al ritorno in Vaticano dieci migranti, otto siriani e due afghani.

Papa a Mattarella, in Grecia per portare conforto a profughi – “Nel lasciare il suolo italiano per recarmi in Grecia a portare conforto a tanti profughi, mi è particolarmente gradito rivolgere a lei signor presidente il mio deferente saluto, che accompagno con preghiera fervida e pensiero benedicente, affinché il popolo italiano possa affrontare con lungimiranza e solidarietà le sfide dei nostri giorni”. E’ quanto afferma papa Francesco nel telegramma di saluto inviato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella al momento di lasciare il territorio italiana per recarsi in visita all’isola greca di Lesbo.

Papa Francesco, sul volo di ritorno dall’isola di Lesbo, porterà con sé dodici profughi. Lo apprende l’ANSA. I rifugiati saranno ospitati a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio.

“Voglio dirvi che non siete soli”, e “questo è il messaggio che oggi desidero lasciarvi: non perdete la speranza!”. Immergendosi tra le centinaia di profughi del Moria Camp di Lesbo, papa Francesco ha voluto portare fisicamente oggi la propria vicinanza e solidarietà a chi, spesso in condizioni disperate, fugge da guerre, persecuzioni e privazioni, lanciando un forte appello a che il mondo affronti questa che – ha detto ai giornalisti durante il volo da Roma – è “la catastrofe più grande dopo la seconda guerra mondiale”. 

LA DIRETTA WEB DA TV2000

“Un viaggio diverso dagli altri, segnato dalla tristezza”, ha definito Francesco questa sua visita-lampo a Lesbo, la ‘Lampedusa dell’Egeo’, teatro di tanti drammi di chi cerca di entrare in Europa fuggendo soprattutto dalla guerra siriana. Accolto al suo arrivo dal premier Alexis Tsipras, e costantemente accompagnato dal patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e dall’arcivescovo greco Hieronymos, ai quali di deve l’invito al Pontefice, Francesco ha salutato uno per uno i rifugiati accolti nel campo dell’isola, ascoltato le loro storie, consolato il loro pianto.

“Siamo venuti per richiamare l’attenzione del mondo su questa grave crisi umanitaria e per implorarne la soluzione”, ha detto poi nel suo discorso. “Speriamo che il mondo si faccia attento a queste situazioni di bisogno tragico e veramente disperato, e risponda in modo degno della nostra comune umanità”. Lodando la “generosità” mostrata dal popolo greco, pur nelle difficoltà della sua grave crisi economica, Bergoglio ha rivolto un chiaro appello all’Europa: “Possano i nostri fratelli e le nostre sorelle in questo continente, come il Buon samaritano, venirvi in aiuto in quello spirito di fraternità, solidarietà e rispetto per la dignità umana, che ha contraddistinto la sua lunga storia”. 

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I profughi non sono numeri, sono persone: sono volti, nomi, storie, e come tali vanno trattati.

— Papa Francesco (@Pontifex_it) 16 aprile 2016

 Con Bartolomeo e Hieronymos, quindi, Francesco ha firmato una dichiarazione congiunta in cui, rinnovando il richiamo alla comunità internazionale ad affrontare decisamente la crisi umanitaria, si chiedono soluzioni contro i conflitti in corso, la difesa delle minoranze dalle persecuzioni e la fine dei traffici di persone, oltre all’estensione dell’asilo temporaneo e alla concessione dello status di rifugiato a tutti quanti ne siano idonei. Dopo il pranzo con i profughi nel campo, il Papa, insieme agli altri due leader religiosi, nel porto di Mitilene getterà in mare una corona di fiori. Secondo i media greci, Bergoglio ha offerto di portare oggi con sé al ritorno in Vaticano dieci migranti, otto siriani e due afghani.

Papa a Mattarella, in Grecia per portare conforto a profughi – “Nel lasciare il suolo italiano per recarmi in Grecia a portare conforto a tanti profughi, mi è particolarmente gradito rivolgere a lei signor presidente il mio deferente saluto, che accompagno con preghiera fervida e pensiero benedicente, affinché il popolo italiano possa affrontare con lungimiranza e solidarietà le sfide dei nostri giorni”. E’ quanto afferma papa Francesco nel telegramma di saluto inviato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella al momento di lasciare il territorio italiana per recarsi in visita all’isola greca di Lesbo.