La fine della scorsa settimana la Riviera Ligure è stata teatro di due eventi importanti. Di uno, il Festival di lungo corso a Sanremo, è stato detto tutto e, per un po’ di tempo, si continuerà a parlarne ancora con qualche aggiunta e nota di folclore. Dell’altro, la riunione a Genova degli intermediari finanziari non bancari, soprattutto per l’attualità dell’argomento che trattano, il denaro, si deve riferire che le caratteristiche dell’evento canoro hanno fatto si che i problemi dell’euro rimanessero un argomento nella penombra dell’ informazione. Tutto ciò nonostante fossero presenti a quella assise autorità del mondo della finanza di alto livello, come il Governatore della Banca d’ Italia Fabio Panetta e il Presidente dell’Abi, Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli. Deve essere aggiunto che, in contemporanea, anche se localizzati uno a Bruxelles, precisamente l’approvazione definitiva della riforma del Patto di Stabilità già delibato lo scorso aprile dalla Commissione Economica della UE e l’ altro a Washington, dove la FED, Federal Reserve, con una nota ha illustrato lo stato generale del mercato del credito degli USA, per la finanza è stato un tranquillo week end, se non di paura come nel film., di apprensione certamente. La causa è la stessa, anche se declinata diversamente per ciascuno dei sistemi bancari citati: la solidità degli operatori finanziari bancari e non. Tali figure non bancarie europee sono strutturate per lo più per erogare finanziamenti di dimensioni medio- piccole, destinati all’acquisto dell’ automobile o di altri cespiti di valore contenuto. Non così negli USA, dove quella stessa attività arriva a finanziare anche investimenti produttivi. Quali ? Quelli scartati dalle normali banche. Per sola completezza di informazione, quanto appena descritto crea un arsenale di ordigni a tempo che necessita di essere monitorato con meticolosità non stop. Non così quello bancario, che è già seguito in maniera più rigida, quindi decisamente più sicuro per i risparmiatori. Ritornando nel golfo ligure, il Governatore ha espresso una forma di antifona che è valsa a dare il là, cioè a inquadrare, tutto quanto sarebbe stato discusso nel corso della conferenza. Si sarebbe potuto mettrere in discussione in quella sede ogni criticità inerente l’argomento, a condizione che l’ Esecutivo, senz’alcuna esitazione, confermasse senza riserve di aver dato inizio a una strategia per ridurre il debito del Paese. Al punto raggiunto in quei lavori, risulta opportuno riposizionare l’attenzione su quanto ha esposto Panetta in merito alla politica del credito in Italia. Nel dettaglio si è soffermato sulle varie circostanze che fanno ritenere necessario, in particolare per Roma, il taglio del costo dell’ euro. Le stesse che, pur affrontando la questione da diversi punti di osservazione, portano alla conclusione che intraprendere la riduzione del tasso dell’euro da parte della BCE non può essere spostato troppo in avanti nel tempo. L inflazione, soprattutto in Italia, sta riducendosi secondo le previsioni di Palazzo Koch. E tempo ora di ridare forza al sistema industriale italiano, mettendolo finalmente in condizione di far sì che la produttività aumenti fino a raggiungere gli standard tipo dei paesi occidentsli.Il problema può essere affrontato in modi diversi, ciascuno interrelato a un altro. In testa si trova quello degli investimenti, dando la precedenza all’ innovazione tecnologica, che gli imprenditori decidono di realizzare se è solo se il costo del denaro da investire preso a prestito è a livello di convenienza in una determinata epoca. Il Governatore ha fatto cenno anche a un’altra opportunità che l’ Italia deve sapere ben gestire. È quella della realizzazione del PNRR, di cui non deve tornare a Bruxelles nemmeno un euro perchè non speso. Con tutto quanto in Italia attende risposta, la politica trova spazio per dare corpo alle ombre, più precisamente la sua attenzione è ormai concentrata sulle prossime elezioni, È vero che è Carnevale, ma a un certo punto bisogna pure liberare il campo dagli scherzi, soprattutto quelli di dubbio gusto. Primo tra tutti promettere all’ elettorato l’esecuzione di progetti irrealizzabili.