Dalla Magna Grecia a oggi, la storia di Napoli attraverso il cibo nel libro di Yvonne Carbonaro

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di Maria Carla Tartarone Realfonzo

Yvonne Carbonaro, nota scrittrice e giornalista, ci può fare compagnia in questo periodo, in cui siamo costretti ancora a stare in casa, con i suoi libri che ci parlano de “Il cibo racconta Napoli” e di “Un mondo di Gatti”, l’ultimo dei suoi scritti dopo aver pubblicato un libro storico, “Scelse la libertà”, sulle vicissitudini di suo padre nell’ultima guerra mondiale, per cui ha dovuto praticare profonde ricerche negli archivi italiani. Questi libri ci faranno compagnia suggerendoci alcuni impegni giornalieri, la lettura innanzi tutto, e poi preziose ricette napoletane nelle loro origini e come comprendere meglio i nostri amici gatti.
“Il cibo racconta Napoli”, edito dalla Kairos, è uscito nel 2017, presentato alla Casina Pompeiana e ad Anacapri. Il libro, introdotto dalla prefazione di Mario Santanelli, contiene un prezioso racconto storico sulle origini della città che proviene dai secoli lontani, fin dalla Magna Grecia e dai popoli con lei in contatto, perciò si può pensare che il testo possa interessare tutte le popolazioni europee che vogliano conoscere le origini della loro storia culinaria. Infatti la cucina napoletana è conosciuta ormai in tutto il mondo, ma non tutti conoscono le origini linguistiche, l’etimo originario del dialetto che l’autrice introduce con conoscenza letteraria perfetta, istruendo i lettori incuriositi della lingua e delle sue origini latine e greche. Trasmetto qui alcuni titoli dei capitoli più esplicativi. Il primo: “Gli usi alimentari a Napoli dagli Osci ai Greci ai Romani: Le testimonianze di Pompei. De re coquinaria”, diviso in paragrafi che specificano gli argomenti annunciati anche con immagini rare tratte dal Museo Archeologico o ritrovate negli scavi di Pompei.
Il secondo capitolo:”Dall’Alto Medio Evo agli Angioini. Ricettari Medievali. Martino da Como. I banchetti alla corte aragonese. Ruperto da Nola”. Qui anche la storia degli alimenti prosegue accompagnata da molte immagini tratte dal Tacuinum Sanitatis.
Il terzo capitolo “La tavola nella Napoli vicereale. Le testimonianze dei ricettari, della letteratura e dell’arte”. Siamo all’epoca di Masaniello. Anche qui rare interessanti immagini seguono le chiare spiegazioni.
Il quarto capitolo “I Monzù (da messieur, siamo ormai con i Borbone). I prodotti dalle Americhe e dall’Oriente. Vincenzo Corrado: Il Cuoco Galante. Ippolito Cavalcanti: le ricette delle festività. Il periodo Borbonico”. Qui incominciano le ricette in lingua napoletana.
Il quinto capitolo. La tradizione oggi: ci avviciniamo alla ampia cucina tradizionale usando necessariamente il dialetto e sono ben venticinque paragrafi: “La tradizione oggi: Che cosa è conservato della tradizione? Esempi di come vengono elaborate oggi le ricette tradizionali. E la storica minestra maritata? Altri piatti di origine contadina che si consumavan anche in città. Il cibo di strada di ieri e di oggi. L’arte bianca un grande tris. Le pietanze con le cose fuyute e quelle con i nomi forestieri: Le innovazioni entrate nella consuetudine: I prodotti agricoli e i riconoscimenti IGP, DOP, DOC… L’oro rosso della Campania: il pomodoro. Fior di latte. Mozzarella e formaggi. Le biodiversità protette e quelle in via di estinzione. Dal vino scadente ai grandi vini a piede franco.” Anche in questo capitolo ci chiariscono il racconto le immagini e le note preziose che riferiscono quanto è stato scritto e da chi sull’argomento.
L’ultimo capitolo conclude i suoi venticinque paragrafi con gli imperativi categorici della cucina napoletana: regolette fondamentali per la buona cucina.
Il libro della Carbonaro è senz’altro un libro di cucina, ma è anche un libro di storia che illustra un aspetto della nostra vita, comune a quasi tutte le popolazioni europee, ma anche extraeuropee, orientali ed occidentali, divenendo un testo prezioso di cultura che diffonde la nota civiltà italiana anche nell’ambito culinario.
Alla libreria Raffaello del Vomero e al Teatro Diana, nel 2019, con la presenza anche del famoso direttore della Bibliteca Nazionale del San Carlo, Mauro Giancaspro, è poi stato presentato dalla giornalista scrittrice Fiorella Franchini l’ultimo libro della Carbonaro “Un Mondo di Gatti, piccole storie per grandi e piccini ispirate a storie veramente accadute” introdotto dalla poetica di Manlio Santanelli, edito da Aperion. Un volume molto piacevole sia nei racconti di bambini in confidenza con dei gatti, che nella confezione elegante e piacevole illustrata dalle eccezionali luminose immagini del pittore Gianni Pisani.
Il libro può essere uno strumento prezioso tra le mani di un nonno o di una nonna che vogliano incuriosire o divertire i piccoli nipoti, mostrando loro i colori raffinati delle immagini, per restarne di certo in prima persona affascinati.