Danza, Domenico Iannone reinterpreta la Tempesta di Shakespeare

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Il coreografo Domenico Iannone, già interprete del Teatro di San Carlo di Napoli, torna il scena con la sua compagine “Altradanza” ne “La Tempesta” di William Shakespeare il prossimo 18 gennaio al Teatro Abeliano di Bari. E lo fa con un Prospero d’eccellenza, quell’Orazio Caiti già protagonista in “Aterballetto” ed in coppia con l’etoile Sylvie Guillem. Nulla è lasciato al caso, dunque, soprattutto perché gli straordinari risultati della rassegna “Esplorare_generazione contemporanea” conseguiti fin qui vanno confermati ed ulteriormente migliorati. E, come se non fosse stato sufficiente, anche nel 2017 siamo qui a raccontare l’incredibile impatto che William Shakespeare ha avuto nella storia della letteratura e della danza. Qui il coreografo Domenico Iannone ci ha ricondotto nelle vicende della duchessa di Bari Isabella d’Aragona, moglie dell’usurpato titolo del vero duca Gian Galeazzo Maria Sforza e signora indiscussa del capoluogo pugliese per circa ventiquattro anni.

La maggior parte dell’intreccio vede inevitabilmente girare tutto intorno alla figura di Prospero e dei fatti accaduti durante i giochi di potere del XVI secolo a Milano. La coreografia contemporanea di Domenico Iannone diviene così rilettura del controllo e del dominio del Duca di Milano Ludovico il Moro, sull’allontanamento della duchessa di Bari Isabella d’Aragona affinché il figlio non reclamasse di diritto il titolo di erede legittimo al ducato. Le trame realmente accadute permisero a William Shakespeare la stesura di una delle commedie più rappresentative sulle lucide consapevolezze degli animi degli uomini: il potere, l’uso del potere e le armi del potere sul controllo delle vite.

“La Tempesta” di Domenico Iannone è dunque una trasposizione fedele del testo in un contesto coreografico contemporaneo, assemblato alle musiche inedite di Grazia Bonasia. La composizione è stata pensata e realizzata appositamente per il titolo di Domenico Iannone, con l’uso sapiente di un vasto repertorio che va dall’antico all’elettronico e ad un universo di suoni tratti direttamente dal quotidiano. Coreografie e musiche contemporanee, assemblate a loro volta a costumi e scene che rievochino i fatti realmente accaduti al borgo medioevale di Bari, in un viaggio a ritroso che accompagnerà il pubblico fin dentro la storia. Lo stesso coreografo Domenico Iannone si è presto catapultato nella dimensione registica de “La Tempesta”, così da raccontarci come ce l’ha voluta proporre in scena il 18 gennaio al Teatro Abeliano di Bari: in apertura della rassegna “Esplorare_generazione contemporanea”, il progetto è concentrato sui personaggi di Prospero, Miranda, Calibano, Ferdinando e Ariel attraverso l’approfondimento delle ragioni e delle credulità divinatrici. Caratteristiche peculiarità del drammaturgo inglese che scava nei suoi personaggi mettendo a nudo le reali e intrinseche debolezze degli animi.

In questo allestimento de “La Tempesta”, l’approfondimento e la trascrizione muta del racconto, necessita di approfondite ricerche sonore legate alla composizione di passi, legazione e figurazioni che rendano il balletto una vera e propria opera letteraria. Lo spettacolo diviene ben presto il solco di una tradizione che certamente prenderà piede nella stagione del Teatro Pubblico pugliese nel cartellone DAB17, con un’emancipazione del pubblico barese sempre crescente, soprattutto se paragonata al livellamento verso il basso delle attenzioni circa la danza e la musica italiana. Basti pensare alla sinergia nata dall’operazione – “La Tempesta” tral’associazione “Arta”, impegnata nella valorizzazione museale del territorio, “Il Mondo della Luna” diretto da Grazia Bonasia, specializzato nella ricerca ed esecuzione della musica dei compositori pugliesi dal XV secolo, e l’Archivio di Stato di Bari diretto da Antonella Pompilio, tutto appannaggio della qualità storica, letteraria, musicale e coreografica intorno alla rappresentazione del titolo shakespeariano. In scena il Prospero di Orazio Caiti, la Miranda di Claudia Gesmundo, Calibano con Enrica Mongelli, Ferdinando con Donato Barile e l’Ariel di Vera Sticchi, i costumi di Michele Napoletano, la drammaturgia di Cinzia Mela e la consulenza del lighting designer Fabio Rossi.