Danza, la potenza del ballo contro la violenza sulle donne

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di Massimiliano Craus

“Il mondo sarebbe imperfetto senza la presenza delle donne”, ecco l’incipit letterario e coreografico del direttore artistico di LLDanceCompany Luigi Liccardo, protagonista con lo spettacolo “Libera di essere” in scena al Teatro De Rosa di Frattamaggiore. Occasione imperdibile per gli addetti ai lavori e gli appassionati di buona volontà, soprattutto per poter contribuire fattivamente alla riuscita benefica dell’iniziativa voluta fortemente da Luigi Liccardo e Simone Giancola, coreografi di una miscellanea di quadri coreografici dedicati alla storia delle donne. Il patrocinio del Comune di Frattamaggiore è stato il suggello ad una serata dedicata alla musa Tersicore ed a tutte le donne del mondo, proprio come le hanno immaginate i due coreografi nel repertorio della LLDanceCompany che, peraltro, nel prossimo luglio compirà il primo anno di vita. Ma com’era prevedibile è stato il pedigree artistico di Luigi Liccardo già alle corti di Fabio Molfesi e Francesca Selva, oltre alle esperienze più recenti al Balletto di Siena ed al Motus, a garantire una serata di danza e solidarietà, con l’intero incasso devoluto in beneficenza alle ONLUS del territorio per evitare che Tersicore e le sue discendenti possano ancora essere offese nel mondo della danza e del mondo intero. Da queste premesse possiamo dunque raccontare l’excursus coreografico e musicale pensato da Luigi Liccardo, giovane coreografo alle prese con contenuti sempre più attuali e complicati. Dei quali però non ha mancato di dire la sua nella presentazione dello spettacolo: “la LLDANCECOMPANY propone l’analisi della figura femminile nel corso dei secoli e pone l’accento sulle varie tappe di un viaggio che l’hanno portata ad avere una posizione significativa nei vari ambiti della società, facendone emergere il valore e la dignità che ha dovuto conquistare con non pochi sacrifici, umiliazioni e lotte. Già nel Medioevo la donna era in una posizione di sottomissione rispetto all’uomo, era costretta a subire atti di violenza fisica o verbale e a restare in silenzio, ciò era dovuto sopratutto al fatto che il sesso femminile era ritenuto inferiore rispetto a quello maschile. Sebbene abbia dovuto lottare per ottenere l’uguaglianza dei diritti, ancora oggi assistiamo ad episodi di violenza e di discriminazione nei confronti delle donne! Basta tornare indietro nei secoli, quando una donna non poteva litigare con il marito che subito veniva condannata…oppure pensiamo alle donne accusate di stregoneria con regole imposte dall’alto. Si tratta di un innegabile errore che tramite lo spettacolo verrà reso pubblico, risvegliando la sensibilità di molti che erano all’oscuro o che non volevano né vedere né sentire…” Tutte queste storie lette e studiate in prima persona da Luigi Liccardo hanno giocoforza amplificato l’impatto emotivo delle coreografie, emancipando ulteriormente il proprio pubblico sulla via della panacea di tutti i mali. Almeno nelle sue intenzioni a sostegno del tanto lavoro in sala: “considerando le diverse evoluzioni di vita che la figura femminile ha avuto e tornando ai giorni nostri, sembra ancora assurdo che le donne siano ancora sottomesse dalla violenza. Eppure sono le stesse a sperare che un giorno la situazione possa cambiare con l’attesa di un miglioramento che si trasforma poi nell’attesa della morte! Per questo bisognerebbe rendersi conto che chi offende non ama e bisognerebbe avere il coraggio di parlare e farsi aiutare e denunciare le molestie dell’uomo. La vita è troppo preziosa per trascorrerla accanto a qualcuno che lede la dignità umana e schiaccia la personalità di questa magnifica creatura. Dunque per tutte le violenze subite, per il suo corpo sfruttato, per l’ignoranza in cui è stata lasciata, per la libertà che le hanno negato, per la bocca che le hanno tappato, per le ali che le hanno tagliate…per tutto questo bisognerebbe che l’uomo si mostrasse ai piedi della donna rispettandola!” Parole e soprattutto coreografie di Luigi Liccardo.