di Massimiliano Craus
Da un’indagine portata avanti scrupolosamente dalla direzione organizzativa del concorso internazionale “Livorno in Danza” risulta che la partecipazione delle scuole di danza campane e del Mezzogiorno d’Italia risulta ancora marginale. E come sempre dalle pagine de “Il Denaro” proviamo a smuovere le acque dei settori stagnanti, soprattutto se pensiamo ai numeri in costante crescita del fenomeno “Livorno in Danza”. Giunta all’ottava edizione, la kermesse di danza diretta da Gaia Lemmi, in scena quest’anno dal 9 al 12 febbraio al Teatro Goldoni di Livorno, supererà le mille unità entrando di diritto nel novero delle più intense manifestazioni coreutiche. Con iscrizioni provenienti da tutto il mondo, a cominciare dalle scuole brasiliane, spagnole, greche, russe e maltesi, ma non ci si deve dimenticare di gruppi provenienti da Messico, U.S.A., Bielorussia, Giappone, Romania, Danimarca, Olanda, Francia, Ucraina, Svizzera, Austria e Germania. Ed una commissione altrettanto internazionale, con un piglio decisamente professionalizzante per i giovanissimi talenti chiamati a raccolta dal blasone sempre più credibile ed autorevole del “Livorno in Danza” e della sua direttrice artistica Gaia Lemmi. Quest’anno sarò accompagnata da professionisti incredibili – ci spiega la direttrice livornese – come l’israeliano Igal Perry, direttore del Peridance Center New York; l’ungherese Tamas Moricz, co-direttore del Balletto Reale delle Fiandre; il francese Stephen Delattre, direttore del Delattre Ballet Company; il britannico Julie Wherlock, direttrice del Ballettschule di Basilea; la statunitense Maurice Causey, già nome di spicco del Forsythe Frankfurt Ballet e NDT, nonché il direttore del DAF e Spellbound Mauro Astolfi, tutti uniti nell’intento di aiutare i tanti ragazzi in cerca di fortuna. Eppure i tanti consensi maturati al di là delle Alpi non hanno trovato un sufficiente riscontro nel sud Italia, notoriamente affollato di scuole di danza anche molto competitive. A questo proposito i tanti nomi salienti del panorama internazionale della danza e del balletto ospiti a Livorno sono una nuova garanzia per i giovani del nostro sud, chiamati a misurarsi con i loro coetanei del centro e del nord ma soprattutto delle ballerine e dei ballerini provenienti da ogni dove, vero pedigree del “Livorno in Danza” e sinonimo di credibilità internazionale per tutti i partecipanti. Se dunque Livorno chiama ci si aspetta che il sud Italia risponda, soprattutto per le potenzialità spesso espresse dai talenti in giro per il faticoso mondo della danza. Anche perché non mancano altre buonissime occasioni per essere presenti a Livorno, a cominciare dal futuro prossimo proposto dalla direzione artistica di Gaia Lemmi con opportunità concesse lunedì 12 febbraio nelle attesissime audizioni per danzatori a partire dai dodici anni di età per accedere a percorsi formativi intensivi presso il Peridance Center di New York, il DAF di Roma o la Ballettschukle di Basilea. Proprio come accaduto in passato lunedì 12 le attesissime audizioni per danzatori a partire dai dodici anni di età per accedere a percorsi formativi intensivi presso il Peridance Center di New York, il DAF di Roma o la Ballettschukle di Basilea. E com’é accaduto in passato con il Peridance Center di New York, l’Accademia di Basilea in Svizzera, il Balletto Reale delle Fiandre in Belgio, il DAF di Roma, la Delattre Ballet Company di Mainz in Germania, la Henny Jurriens Foundation di Amsterdam, il Raça Centro de Arte di San Paolo in Brasile ed altri ancora come nelle corde e nelle tradizioni del “Livorno in Danza”. Che anche in quest’ottava edizione metterà in palio premi in denaro con i risultati determinati dalla schietta somma matematica dei voti espressi dai giudici. I premi per i vincitori di ciascuna categoria del “Livorno in Danza” sono autentiche opere d’arte, uniche nel loro genere. Infatti vengono coniate delle medaglie in metallo, appositamente ed esclusivamente realizzate con il logo dell’evento. Sulla base di queste medaglie e comunque del logo, vengono realizzati anche gli altri premi. Tra i vincitori di categoria viene eletto il vincitore assoluto, che si aggiudica un’opera interamente realizzata a mano dalla Cooperativa Sociale Blucammello. La nostra garanzia la fanno soprattutto i nomi dei nostri ospiti – chiosa Gaia Lemmi – del resto basta leggere e rileggere nomi e cognomi passati per il nostro porto, una location che descrive benissimo il mare aperto delle opportunità che concediamo ai nostri ragazzi da sette anni e che continueremo a coccolare per sempre. Nomi e cognomi che riavremo ancora in futuro con noi come Virginie Mecene (direttrice Martha Graham Center New York), Constança Couto (Conservatorio Nacional di Lisbona), Teresa Kelsey (Trinity Laban di Londra), Stéphane Fournial (Scuola di ballo Teatro San Carlo di Napoli), Biagio Tambone (già Teatro alla Scala di Milano), Pompea Santoro (Ekodance Project Torino), Anna Maria Prina (già direttrice dell’Accademia del Teatro Alla Scala di Milano), Savina Marasi (Henny Jurriens di Amsterdam) e molti altri. Non ci resta che rimandarvi al sito ufficiale della manifestazione www.livornoindanza.info per scoprire anche il dietro le quinte delle sette edizioni passate.