Danza, successo partenopeo per la scuola di Kledi

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di Massimiliano Craus

Che la danza abbia ricevuto una notevole spinta dal mondo della televisione è incontestabile. Basti pensare ai format ed ai talent che si sono avvicendati in questi anni, a cominciare dall’indiscutibile vincitore del carro mediatico “Amici” di Maria De Filippi. E chi meglio di Kledi Kadiu può rappresentare ancora oggi il talent di Canale 5? Lanciato proprio da Maria De Filippi, il ballerino albanese è diventato virale in rete e dal vivo, conquistando i cuori di migliaia di giovanissimi talenti fino ad ergersi a promotore di una vera e propria rete della formazione coreutica nel 2004 con la Kledi Dance. Nato e cresciuto artisticamente nel Balletto del Teatro dell’Opera di Tirana, Kledi si è poi trasferito in Italia con il successo che tutti noi conosciamo, fino a diversificare la propria formazione anche presso l’Accademia Nazionale di Danza, evidentemente coltivando da subito la proprio inclinazione all’insegnamento ed alla formazione sui generis.

Fino alla nascita ed allo sviluppo sull’intero territorio nazionale delle sedi della Kledi Dance, con Napoli immancabile tappa del suo tour nel Belpaese. E la scuola napoletana è stata affidata alle sapienti mani della direttrice didattica Rosa D’Auria, già ballerina impegnatissima in Italia e soprattutto con Susanna Beltrami e Luciana Savignano, nonché nei numerosi step imposti dall’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Nomi e cognomi da far rabbrividire che le hanno spalancato le porte di Viale Guglielmo Marconi a Casavatore, nella provincia di Napoli, dove dirige ancora oggi la Kledi Dance del grande ballerino televisivo. Ma qual è stata la scintilla di questa collaborazione? Crediamo fermamente nella formazione a tutto tondo di Rosa D’Auria, trasversale nella formazione e sulla scena, passando con disinvoltura dai patinati palcoscenici della televisione pubblica alle tavole dei teatri in lungo e largo per la penisola. Poi maturata attraverso i tanti anni passati in sala con i ragazzi, il pane quotidiano della Kledi Dance ma soprattutto di Rosa D’Auria. Che non ha lesinato energie quando si è trattato di lanciarli nel repertorio del Novecento, con una “Sagra della primavera” firmata da Pina Bausch e da riproporre al Teatro Mediterraneo di Napoli con uno stuolo di giovani talenti in erba. Un’audace operazione artistica e soprattutto culturale, centrata sulla valorizzazione dell’immaginifico repertorio del teatro-danza espresso dalla grande coreografa Pina Bausch.

Un omaggio ed un rischio che la stessa Rosa D’Auria ci ha spiegato così: lo studio del repertorio va vissuto intensamente. O si esegue il vero repertorio o è meglio lasciar perdere. Sono fermamente convinta che adattare una coreografia del passato sia uno scempio per la coreografia stessa e per i giovani ragazzi che studiano ogni giorno per esserne all’altezza. Ci abbiamo provato lo scorso anno con “La Bayadere” di Marius Petipa e la “Sagra della primavera” della Bausch per fronteggiare l’Ottocento ed il Novecento ad armi pari. O almeno ci abbiamo provato. E lo sguardo incantato della vice-direttrice dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma Gabriella Tessitore e della divina Carla Fracci mi ha davvero riempito d’orgoglio. Adesso io ed i miei baldi giovani ci stiamo già preparando psicologicamente e tecnicamente al prossimo banco di prova. Una sfida nella sfida perché noi già ogni giorno abbiamo la sfida di portare in sala tutti i componenti di questo meraviglioso ensemble.”

Tutte le carte in regola per il successo intanto sul territorio, verrebbe da dire. Che poi inevitabilmente acquistando maggiore risonanza per gli indiscutibili meriti conseguiti sulla scena con il vessillo italo-albanese della Kledi Dance. Un esperimento formativo che a Napoli sta riscuotendo un crescente interesse di appassionati e di critica, soprattutto per l’audacia didattica, artistica e culturale proposta nel piano dell’Offerta Formativa da Rosa D’Auria e Maria Lia Falcone con il suo staff composto da Fiore Botta, Dora Maiorano, Luca Santoro, Alessia Russo, Salvatore Iavarone oltre che dal corpo docenti esterno composto negli anni dalla stessa Gabriella Tessitore, Bill Goodson, Margarita Trayanova, Marco Garofalo, Alessandra Celentano, Garrison, Alessandra Celentano, Veronica Peparini, Alice Cimoroni e Steve La Chance, tutti personaggi cari a Kledi Kadiu, la vera anima di quest’avventura coreutica. Non ci resta che attendere la prossima tappa del viaggio nei meandri del repertorio di Rosa D’Auria.